Scienza che studia i suoni articolati dell'apparato di fonazione dell'uomo. Si distinguono una fonetica descrittiva, che descrive i fenomeni di una determinata lingua o di un dialetto; una fonetica storica, che studia lo sviluppo dei fonemi di una lingua dalle origini all'epoca attuale; e infine una fonetica strutturale o sincronica, chiamata oggi fonologia o fonematica. Si tratta di una scienza prevalentemente sperimentale, che ha stretti rapporti con l'anatomia dell'apparato boccale, con la fisiologia della respirazione, con l'acustica, la glottologia e la linguistica; si avvale, inoltre, dei processi recentemente ottenuti nel campo della elettroacustica. Fra le molteplici applicazioni della fonetica, ricordiamo i vari metodi per insegnare a parlare ai muti e per migliorare le pronunzie difettose, lo studio della patologia della voce' ecc.
mercoledì 30 aprile 2008
Industria del fondere: fonderia
La parola designa ad un tempo il luogo dove si fondono metalli e leghe, e l'industria stessa del fondere. Le fonderie si differenziano a seconda dei materiali trattati. Nella fonderia di ghisa si utilizza la ghisa d'alto forno colata in pani e poi rifusa in forni speciali donde esce con le proprietà richieste per la lavorazione: minima durezza, alto carico di rottura e minore fragilità. Prima del getto occorre predisporre il modello del pezzo, generalmente di dimensioni maggiori del pezzo da ottenere, perché durante la fusione la ghisa si ritira (1%). Quando si tratta di getti artistici, il modello viene prima eseguito in cera, e su di esso si può applicare direttamente il metodo della forma con cera perduta. Per la fusione del metallo e la sua colata si adoperano generalmente forni detti cubilotti, dove si raggiungono temperature fino ai 1600 "C. Per ottenere grosse quantità di ghisa di Qualità speciale si usa un tipo di forno a fiamma o un forno elettrico, di più recente adozione. Dopo che il getto è stato eseguito e raffreddato, esso viene ripulito della sabbia residua, e mediante scalpelli pneumatici, lime, ecc., viene sbavato, ossia liberato del metallo eccedente. Nelle fonderie di acciaio si usano forni elettrici o il convertitore Bessemer, per mezzo del quale si converte parte del carbonio di ghisa in acciaio; le temperature raggiunte sono maggiori di quelle della ghisa e il ritiro delle forme è anch'esso maggiore. Per le fonderie di acciaio di bronzo e ottone si usano i forni a pozzo a forma circolare, i forni a riverbero e i forni elettrici. Nelle fonderie di alluminio, di uso recente, si fondono le leghe di alluminio col rame, il magnesio e il silicio, ad una temperatura di 800 "C.
Macchina usata per la follatura: follone
Macchina usata per la follatura dei tessuti di lana e fibre simili, allo scopo di conferire al tessuto stesso resistenza e impermeabilità. Il follone può essere: a martello, in cui un martello percuote nel senso della lunghezza il tessuto posto su due piani girevoli che in tal modo lo comprimono nel senso della lunghezza; oppure a cilindri, in cui la stoffa, piegata e cucita in modo da formare un nastro senza fine, è soggetta alla compressione per opera di due cilindri nel senso della larghezza, ed essendo costretta a passare per uno stretto canale, subisce cosi l'azione di compressione anche nel senso della lunghezza.
Follia alterante del dubbio tossica organica
Termine generico usato per indicare uno stato di alienazione mentale; è più propriamente riferito ad alcune manifestazioni psicopatiche particolari, quali la follia alternante (alternanza di calma e di accessi di mania), la follia del dubbio (stato ossessivo di continua incertezza), la follia religiosa, le follie nevropatiche (epilettiche, isteriche, ecc.), le follie tossiche (alcolismo, ecc.); le follie organiche (paralisi, delirio, ecc.).
Operazione compiuta su tessuti: follatura
Operazione compiuta su tessuti di lana e fibre simili allo scopo di rendere il tessuto compatto, robusto e impermeabile, mediante la produzione sulla superficie del tessuto di un feltro, e il conseguente restringimento delle dimensioni del tessuto in larghezza e in lunghezza. L'operazione è basata sulla proprietà delle fibre di lana di feltrarsi, cioè di congiungersi le une alle altre quando diventano plastiche a motivo dell'azione del calore fornito e in parte sviluppatosi per compressione. Il tessuto, durante la follatura, è immerso in un bagno di soluzioni alcalino-saponose oppure acide. La macchina che compie la follatura è detta follone.
Complesso di condutture: fognatura
Complesso delle condutture per il rapido allontanamento delle acque di rifiuto, domestiche ed industriali, dai centri abitati. I due principali sistemi per la raccolta e l'evacuazione delle acque nocive, sono: il sistema statico, antiquato e insufficiente, e oggi quasi completamente superato, consistente nella raccolta dei rifiuti in pozzi neri (camere o serbatoi interrati, con pareti impermeabili) che vengono svuotati periodicamente; e il sistema dinamico, più igienico e pratico, consistente nell'allontanamento del liquame per mezzo di apposite condutture rigorosamente impermeabili, in modo da non permettere l'inquinamento del terreno di passaggio. La fognatura può essere a sistema unitario, cioè con una conduttura unica di grossa dimensione a sezione ovoidale per tutte le acque, e a sistema separatore, cioè con due reti separate di condutture; una per le acque nere e l'altra per le acque bianche o piovane e per quella di lavaggio. Nelle fognature a canalizzazioni miste vi sono due reti distinte; una per le acque nere e le acque pluviali e di lavaggio, l'altra per le sole acque piovane che colano dai tetti. I rifiuti convogliati nelle fognature vengono poi immessi nei mari o nei laghi attraverso opportuni punti di sbocco (sistemi naturali), oppure sono sottoposti a depurazione biologica (sistemi artificiali) attraverso bacini di sedimentazione, filtri, ecc. Nelle città edificate su piano orizzontale si adotta il tipo di fognatura radiale, con i collettori che si diramano dal centro verso la periferia. Il volume delle acque di rifiuto di un centro abitato è pari ai 4/5 del volume di acqua consumata.
Foglia verticillate marcescenti
Organo fondamentale delle piante. È una appendice, di superficie più o meno estesa e di spessore sottile, di cui sono dotate le piante cormofite. La foglia è inserita in un punto del fusto o del ramo, detto nodo. Nell'angolo formato dal piano della foglia con l'asse del suo sostegno nasce generalmente una gemma da cui si origina un ramo o un fiore; in questo caso la foglia è detta brattea. Partì costitutive della foglia sono la base, il picciolo (che può mancare, e allora la foglia è detta sessile) e la lamina o lembo (che può mancare, nel qual caso la foglia è detta fillodio). Da ogni nodo possono sorgere anche più foglie (foglia verticillate); se sono due, si dicono opposte. A seconda della loro consistenza, le foglie sono poi dette coriacee, grasse, carnose, ecc. Alcune piante presentano foglie di tipo diverso (eterofillia), in altre le foglie si trasformano in organi di protezione (spine) o in organi di presa (piante carnivore). Principale funzione della F. è di favorire le attività assìmilatrici delle piante (fotosintesi, scambi gassosi, ecc.). Molti tipi di foglie servono come ornamento nei giardini, come nutrimento per l'uomo e per gli animali, ecc. La vita delle foglie va da qualche mese a molti anni: il Fraxinus excelsior le porta per due-tre mesi; l'Abies, oltre dieci anni. In genere, le foglie cadono dalla pianta prima che nascano le nuove foglioline (foglia caduche); in alcune piante, però, come nel gen. Quercus, esse restano per qualche tempo sulla pianta anche secche (foglia marcescenti).
Corso di acqua: fiume
Corso di acqua perenne che scorre entro un alveo con portata più o meno costante e per un considerevole tratto. La differenza dal torrente è data appunto dalla costanza nel regime delle acque e dalla prevalenza dell'azione di deposito su quella erosiva. Il fiume può essere alimentato da sorgenti, da precipitazioni atmosferiche, oppure dallo scioglimento di nevi o ghiacciai. E' detta bacino di un fiume la zona che manda le sue acque a versarsi in quel fiume; si dice riva destra o sinistra la sponda del fiume che si trova a destra o a sinistra di chi volge le spalle alla sorgente. In un fiume si distinguono la sorgente, il corso e la foce (quest'ultima può essere a delta o ad estuario).
Gruppo di piante: fotocenosi
Gruppo di piante che vivono in un dato ambiente fisico e chimico. Gli individui di una fotocenosi possono avere influenza gli uni sugli altri; se non l'ammettono, il complesso è detto sinecia. Lo studio della fotocenosi fa capo a due concezioni: la scuola sociologica della fitogeografia considera la fotocenosi come entità effettiva, indipendentemente dalle condizioni dell'ambiente; la scuola sinecologica assume l'ambiente come base della definizione della fotocenosi, e spiega la sua costituzione mediante l'ecologia individuale. La analisi delle fotocenosi può fornire utili dati per l'agricoltura e la silvicoltura.
Scissione nucleare: fissione
Indica la scissione nucleare di un elemento chimico che dà origine a due o più nuclei di elementi, di solito secondo una bipartizione o una tripartizione, in seguito all'urto di un neutrone lento su un nucleo atomico. Nella fissione viene liberata un'enorme quantità di energia (un grammo di uranio libera l'energia necessaria a sollevare una massa di circa 7000 tonnellate all'altezza di 1 km.), in parte ceduta ai frammenti ed in parte irradiata sotto forma di raggi gamma, raggi beta e di neutroni secondari che, urtandosi con altri nuclei, possono dar luogo ad una reazione a catena. Tipico esempio è il nucleo di uranio235 che può scindersi in cripto e bario, o in xeno e stronzio, ecc. Joliot-Curie ha verificato che un solo nucleo di uranio su 300 si divide in tre frammenti, ed ancora più raramente in quattro frammenti.
Arma da scherma: fioretto
Arma da scherma simile alla spada, la cui lama sottile e quadrangolare è molto elastica, non tagliente, e può colpire solo di punta; la punta è protetta da un bottone di cuoio o di gomma, mentre l'impugnatura è difesa o da un elsa (fioretto francese) o da una coccia (fioretto italiano).
In arte mineraria, è detta fioretto una barra d'acciaio speciale a sezione piena o cava, forgiata a tagliente ad una estremità, usata per eseguire i fori da mina, sia a mano che con mezzi meccanici.
In elettrotecnica, è l'asta di materiale isolante con la quale si manovrano a mano apparecchiature sotto tensione.
Finestra
Apertura praticata nel muro perimetrale di un fabbricato, per illuminare ed arieggiare gli ambienti interni. Il vano è normalmente delimitato da due stipiti laterali sui quando poggia un architrave e, inferiormente, dal davanzale che sorregge il parapetto. Quando quest'ultimo manchi, e il vano sia prolungato fino al pavimento, si ha la porta-finestra attraverso la quale si accede a balconi, terrazze o giardini. La finestra è chiusa dalle gelosie o persiane; dalla vetrata; dagli scuri. Ciascuna delle tre' parti suddette può essere montata su un unico telaio di legno (te-larone a mazzetta); le persiane possono essere incardinate nel muro, e ribaltabili verso l'esterno. Va sempre più diffondendosi l'uso della persiana a stecche snodate, avvolgìbile su un perno entro un vano predisposto ad accoglierla nell'architrave. La vetrata è generalmente formata da due battenti, rotanti sui cardini verso l'interno; nel tipo detto a ghigliottina, i due telai contenenti la lastra di vetro scorrono in senso verticale entro apposite guide, e pertanto può rimanere libera la metà superiore o quella inferiore della finestra; il sistema a vasistas consente alla vetrata di aprirsi rotando secondo un asse orizzontale, mediante perni fissati negli stipiti. Spesso, nelle costruzioni moderne, mancano gli scurì o sportelli interni, poiché le persiane avvolgibili bastano da sole ad evitare il passaggio della luce. La finestra è detta bifora se, invece di una, presenta due aperture spesso intervallate da un colonnino che va dal davanzale all'architrave; trifora, se le aperture sono tre; polifora, se consta di più aperture riunite.
Filtrazione di ghiaia sabbia
Operazione industriale mediante la quale si separano le parti solide da un liquido o un gas che le trattiene in sospensione, per mezzo di appositi filtri. Il materiale filtrante può essere costituito da quantità variabili di ghiaia, sabbia, coke, gelo di silice, porcellana, argilfe, ecc.; ed anche da lamiere bucherellate, o da tessuti di fibre vegetali più o meno ravvicinate che permettono il passaggio del liquido ma trattengono i corpi solidi. La filtrazione è spesso realizzata con l'ausilio della pressione (al di sopra del filtro) o della depressione (al di sotto del filtro).
In idraulica, è chiamato filtrazione il lento defluire delle acque (acque filtranti) attraverso terreni permeabili, con una velocità dì filtrazione pari al rapporto fra la portata e l'intera area trasversale del mezzo filtrante; tale velocità è direttamente proporzionale alla perdita di carico per unità di spessore, secondo un coefficiente di permeabilità.
Testo letterario: filologia
Scienza che ha per oggetto lo studio dei testi letterari, mirando soprattutto ad accertarne l'esattezza della forma linguistica e stilistica, nonché la giusta attribuzione al vero autore nei casi di attribuzione dubbia, particolarmente per quanto si riferisce ai testi antichi di cui si è perduto l'originale. La filologia si prefigge di fornire agli studiosi il testo esatto delle opere classiche, curandone le cosiddette edizioni critiche. Paleografia, linguistica, storia, metrica, antiquaria, numismatica, ecc. sono tutte scienze che concorrono, con i loro contributi, ad aiutare la filologia nell'assolvimento dei suoi compiti. Oggi per filologia si intende non soltanto lo studio delle opere classiche, ma anche lo studio di tutta l'attività culturale e letteraria di un popolo: si distinguono perciò una filologia slava, una filologia romanza, ecc. La branca della filologia che si occupa esclusivamente dei problemi linguistici, con riferimento all'evoluzione delle lingue, è detta glottologia. Notevole è stato l'apporto della filologia comparata, che ha schiuso nuovi orizzonti alla storia del pensiero e delle letterature.
Attori filodrammatici
Termine che entrò nell'uso all'inizio del secolo scorso per distinguere gli attori dilettanti dai professionisti; designa, appunto, coloro che recitano per passione, senza alcuno scopo di lucro. Un'attività teatrale ricreativa si diffuse già nel Rinascimento, con la istituzione di accademie dove gentiluomini, per diletto, cominciarono a recitare le commedie di Plauto e di Terenzio. L'opera della Controriforma non intralciò tale passione, ma cercò di darle un indirizzo morale e religioso, e l'attività dilettantistica si trasferì negli oratori e nelle scuole gesuitiche. Nei secoli successivi l'attività filodrammatica crebbe, sia nel campo educativo che in quello mondano, fino ad aversi (nel XIX secolo) una notevole fioritura di compagnie filodrammatiche, sebbene il loro numero fosse a discapito della qualità. Spesso, in esse, fecero i primi passi e si rivelarono grandi attori.
martedì 29 aprile 2008
Macchina per la filatura: filatoio
Macchina per la filatura; trasforma i lucignoli di prefilatura in filati. Le operazioni fondamentali compiute dalla macchina sono tre: stiratura, per assottigliare il lucignolo (o stoppino); torsione, cioè trasformazione in filo; incannatura, cioè avvolgimento del filo su spola. Il filatoio è detto continuo quando le tre operazioni avvengono senza soluzione di continuità nel tempo; intermittente, se è lasciato un certo intervallo fra le prime due operazioni e l'incannatura. Filatoi continui sono il F. ad anello, detto anche ring, usato per lana e cotone; il filatoio ad alette, per lino, canapa e iuta; il filtoio a campana per le lunghe lane inglesi. I filatoi intermittenti, usati per lana e cotone, sono detti self-acting.
Figure grammaticali
Forme non ordinarie e non propriamente corrispondenti alle regole, che tuttavia si usano per dare vivacità e rapidità al discorso. Si suddividono in figure grammaticali di costrutto o sintattiche e figure grammaticali di parola. Nelle prime osserviamo: omissione di qualche parte del discorso (ellissi, asindeto, zeugma); ricchezza di termini superflui (pleonasmo, polisindeto, litote, ripetizione); corrispondenza di parole con suoni analoghi (paronomasia, omoteleuto); ravvicina-namento di termini con significato analogo od opposto (parallelismo, endiadi, sinonimia, gradazione, antitesi, paradiastale, bisticcio); eliminazione di corrispondenza nette varie parti del discorso (sillessi, etiallage); inversione dell'ordine usuale delle parti del discorso (chiasmo, iperbato, prolepsi). Le figure grammaticali di parola possono essere: foniche (contrazione, crasi, dialefe, assimilazione, caduta di consonanti, rotacismo, metatesi, tmesi, antitesi, protesi, epentesi, paragoge, aferesi, sincope, apocope); metriche (sistole, diastole, dieresi, sineresi); etimologiche (analogia, etimologia popolare, onomatopea, catacresi, metalessi, antifrasi, eufemismo); morfologiche (eteroclisia, contaminazione, anomalia).
Fiammiferi sicurezza
Asticciuole di legno o cera con la capocchia formata da una particolare composizione chimica infiammabile per strofinamento. Gli zolfanelli hanno l'asticciuola in legno di pioppo del Canada, abete, pino, ecc., e la cappocchia di zolfo ricoperto da fosforo rosso, solfuro di zolfo e solfuro di antimonio; i cerini hanno il gambo costituito da fili di cotone imbevuti nella stearina, paraffina e gomma, e la capocchia simile a quella degli zolfanelli; gli svedesi hanno la capocchia formata soltanto da sostanze infiammabili (biossido di piombo, di manganese; bicromato di potassio) e la superficie di sfregamento obbligata, costituita da fosforo rosso e sesquisolfuro di fosforo (fiammiferi di sicurezza). I fiammiferi furono introdotti nell'uso al principio del XIX sec, in sostituzione dell'acciarino; i primi fiammiferi, preparati dal francese Chancel nel 1805, si accendevano immergendo in acido solforico le capocchie costituite da clorato di potassio e zucchero.
Fiammetta Boccaccio
Nome di cui si servì il Boccaccio per designare la donna da lui amata, nelle sue opere. La tradizione identifica Fiammetta con Maria d'Aquino, figlia naturale di Roberto d'Angiò, la cui esistenza non è però convalidata da nessun documento storico. Dallo stesso Boccaccio sappiamo che egli se ne innamorò dopo averla vista un sabato santo (30 marzo 1336) nella chiesa di S. Lorenzo a Napoli, e che, corrisposto in un primo tempo, fu poi da lei tradito. La troviamo nel Ninfale di Ameto, nell'Amorosa visione e nel Decamerone. È inoltre la protagonista dell'Elegia di Madonna Fiammetta (1343), in cui, invertite le parti, viene rappresentato il dolore di Fiammetta per l'abbandono da parte dell'amante Panfilo.
Fiamma ossidrica incolore luminosa
Colonna di gas, vapori e particelle solide prodotta da un corpo in combustione. La luminosità della fiamma è dovuta a particelle solide incandescenti, per lo più di carbonio, che si innalzano trascinate dai gas e dai vapori prodotti dalla combustione stessa: luminosità e calore dipendono dalla sostanza combusta e dalle condizioni della combustione. Per ottenere fiamma ad altissima temperatura occorre bruciare idrogeno in presenza di ossigeno (fiamma ossidrica, utilizzata per tagliare o saldare i metalli); la fiamma ossiacetilenica, la cui temperatura raggiunge i 3000 °C, è ottenuta bruciando acetilene in presen za di ossigeno. In generale, la fiamma incolore è ossidante, la fiamma luminosa è riducente.
Movimento feudo: feudalismo
Forma di organizzazione sociale, politica ed economica che ha per fondamento il feudo; quindi, ad economia prevalentemente agricola. È la forma che prevalse dal IX al XI secolo d.C. Per feudo si intendeva qualsiasi concessione o donazione di terre a titolo di godimento vitalizio e, successivamente, ereditario; il feudatario che riceveva la concessione si impegnava verso il sovrano a prestare servizio militare, fornendo soldati e mezzi, e ad esercitare alcune mansioni pubbliche. Feudatario e sovrano erano cosi uniti da un vincolo di mutuo soccorso in caso di necessità. Le grandi feudatari (vassalli) obbedivano i valvassori, i quali potevano cedere le terre avute dai primi ad altri (valvassini); si costituì cosi una vera e propria gerarchia feudale, e un complesso di staterelli ad economia chiusa. Affermatosi in Francia nell'VIII secolo, il feudalismo si diffuse in tutto l'Occidente e perfino in Siria e in Palestina, portatovi dalle Crociate. Nell'Italia settentr. fu contrastato vigorosamente dai Comuni che nei secoli XII-XIII, dando impulso ai commerci e alle industrie, finirono per distruggerlo, ottenendo, con la pace di Costanza, il riconoscimento della nuova situazione storica. Nel Mezzogiorno, invece, il feudalismo perdurò a lungo, protraendosi nei secoli come il più grave intralcio all'evoluzione sociale di quelle regioni. Le unificazioni nazionali, il consolidarsi delle monarchie e infine la Rivoluzione francese cancellarono fino alla successiva restaurazione borbonica il regime feudale, di cui comunque rimase una larvata persistenza nell'Impero federale germanico (finito nel 1918) con la sua molteplicità di staterelli, di re, granduchi e principi.
Feste sacre antiche azimi religiose
Giorni sacri e solenni, dedicati al culto della divinità alla celebrazione di ricorrenze civili e patriottiche, che si ritrovano presso tutti i popoli, antichi e moderni. In origine le F. erano collegate al ritmo delle stagioni ed ai lavori agricoli; poi furono solennizzati avvenimenti nazionali ed infine le feste ebbero anche un carattere ricreativo, come in Grecia le Olimpiche, le Istmiche, le Pitiche, ecc. Si suppone che il concetto fondamentale a base di esse sia stato quello di un tempo sacro che si differenzia dal tempo profano e si colloca in un certo senso in una dimensione extratemporale. Con il nome di feste si indicano anche le celebrazioni e le cerimonie che solennizzano il giorno stabilito; quindi, per estensione, anche tutte le altre manifestazioni o riunioni destinate al divertimento. Plesso gli Ebrei il giorno festivo è rappresentato dal sabato, mentre deiie feste antiche sopravvivono ancora: la feste degli azimi, che dura una settimana e culmina con la Pasqua, durante la quale gli Ebrei mangiano pane non fermentato; la Pentecoste, celebrata 50 giorni dopo la Pasqua (dal gr. pentekosté emèra cinquantesimo giorno); Le feste dei tabernacoli cosi detta perché, celebrando il rito della vendemmia, si viveva sotto capannine fatte con rami e foglie; il capodanno; il giorno dell'espiazione e del perdono; la festa delle sorti. Nella Roma antica le più importanti feste religiose e civili erano: le Agonali, in onore di Giano, a gennaio; le Lupercali, in onore di Fauno, in febbraio; le Matronali, per celebrare la pace con i Sabini, in marzo; le Saturnali, in dicembre. Nel calendario cristiano tutti i giorni, in quanto dedicati a uno o più santi, possono considerarsi festivi, e perciò la Chiesa cattolica distingue le F. non di precetto da quelle di precetto, che comportano per i fedeli l'obbligo della messa e dell'astensione dal lavoro. Queste ultime si distinguono a loro volta in feste mobili, cioè varianti ogni anno a seconda del computo della Pasqua (Ascensione, Pentecoste, S.S. Trinità, Corpus Domini), e F. fisse (Epifania, S. Giuseppe, Assunzione di Maria, Immacolata Concezione, Natale, ecc.). Il giorno festivo per eccellenza è la Domenica, perché rappresenta il giorno della resurrezione di Cristo. In Italia tutte le feste di precetto della Chiesa sono giorni festivi anche a tutti gli effetti civili. Per le celebrazioni civili sono considerati festivi il 4 Novembre (anniversario della vittoria); il 25 Aprile (anniversario della liberazione), il 1° Maggio (festa del lavoro), il 2 giugno (festa della Repubblica). In occasione di tali solennità gli uffici pubblici espongono la bandiera nazionale.
domenica 27 aprile 2008
Famiglia unione persone
Complesso delle persone che vivono insieme in quanto congiunte da vincolo di sangue, da vincolo di matrimonio o di affinità, oppure da un vincolo puramente civile. La famiglia è fondata sul fatto biologico della procreazione, ed ha come elemento essenziale l'unione di un uomo e di una donna; come tale è sempre esistita, ed è stata la cellula da cui sono sorte le altre collettività (la tribù, la città, lo stato). Presso i Romani la famiglia era un organismo giuridico-economico-religioso retto dal pater familias che aveva sovranità sulla moglie, sui figli, sui servi e su tutte le cose che appartenevano alla famiglia; gli altri membri non avevano capacità patrimoniale, pur godendo di tutti i diritti politici. Il Medio Evo conservò in massima parte la struttura unitaria della famiglia romana, mentre con l'età moderna i vincoli familiari andarono attenuandosi per il prevalere di idee individualiste e dei principi di libertà. La Rivoluzione francese, ad esempio, svuotò il vincolo familiare del suo contenuto etico religioso. Il Codice civile italiano ha riaffermato il carattere etico religioso della famiglia, considerata come cellula deila organizzazione dello stato.
venerdì 25 aprile 2008
Fallimento
Stato di insolvenza dell'imprenditore, accertato e dichiarato dal tribunale con sentenza. Sono soggetti alle disposizioni sul fallimento gli imprenditori che esercitano un'attività commerciale, esclusi gli Enti pubblici e i piccoli imprenditori, quelli, cioè, che hanno un reddito non soggetto alla imposta di ricchezza mobile o che hanno impiegato nell'azienda un capitale inferiore a L. 900.000. Anche gli artigiani sono esclusi dalla procedura di fallimento. Perché possa essere dichiarato il fallimento, l'imprenditore deve trovarsi in stato di insolvenza resosi manifesto con inadempienze o con altri fatti esteriori i quali dimostrino che l'imprenditore non è più in grado di soddisfare le proprie obbligazioni. Può essere dichiarato su istanza dello stesso imprenditore, o di uno o più creditori, o del pubblico ministero, o d'ufficio. Nei confronti dell'imprenditore che ha cessato l'attività o di quello defunto il fallimento non può essere dichiarato oltre un anno dalla cessazione dell'impresa o dalla morte. La sentenza del tribunale che dichiara il fallimento nomina il giudice delegate alla procedura ed il curatore che ha il compito di amministrare i beni fallimentari, sotto la sorveglianza del giudice e del comitato dei creditori, e di liquidare l'attivo che dovrà essere utilizzato per soddisfare i creditori. La sentenza che dichiara il fallimento priva il fallito dell'amministrazione e della disponibilità dei suoi beni; tutti gli atti da lui compiuti e i pagamenti da lui eseguiti dopo tale data sono inefficaci rispetto ai creditori; egli non può allontanarsi dalla propria residenza senza il permesso del giudice delegato. La procedura di fallimento apre il concorso dei creditori sul patrimonio del fallito; essi vengono soddisfatti con il ricavato della liquidazione dell'attivo, in proporzione dei loro rispettivi crediti, salvi i diritti di prelazione stabiliti dalla legge. La procedura di fallimento si chiude per concordato omologato, o per mancanza del passivo, o per pagamento di tutti i crediti e delle spese di procedura, o per ripartizione finale dell'attivo, oppure per mancanza di attivo.
Falda acquifera
In geologia, è un'acqua sotterranea, scorrente o stagnante, trattenuta in strati permeabili del terreno, sovrapposti a strati impermeabili. La falda acquifera può essere libera (se superiormente non vi è lo strato impermeabile) e captiva, se è compresa fra due strati impermeabili. E' detta falda acquifera freatica la falda acquifera che scorre sotto la superficie del terreno; altrimenti è detta falda acquifera profonda. La superficie che limita superiormente la falda acquifera è detta superficie piezometrica. L'acqua di una falda acquifera può venire a giorno in virtù del principio dei vasi comunicanti, a causa dell'alta quota in cui si è originata la falda acquifera, oppure dell'elevata pressione che è esercitata sull'acqua stessa dai due strati impermeabili che la limitano. Gran parte delle regioni dell'Italia settentrionale si riforniscono di acque potabili per mezzo di pozzi affondati nelle falda acquifera profonde della pianura padana.
Macchina taglia erba falciatrice
Macchina agricola destinata a tagliare rapidamente l'erba dei prati; è formata da un telaio di ghisa o di acciaio trainato da animali o da un motore, e portante gli organi di taglio. Gli utensili di taglio sono costituiti da una barra porlalama o pettine con grossi denti di acciaio, infittiti per il taglio dell'erba corta e sottile, e da una lama a forma di sega, che, spostandosi alternativamente nei due sensi, taglia i ciuffi erbosi offerti dalla barra durante il moto. La falciatrice fu inventata dall'americano Me Cormick nel 1842.
Falansterio edificio
Edificio capace di contenere 1600 persone (falange), circondato da terre coltivabili e costituito, oltre che dalle abitazioni, da laboratori, scuole, teatro, biblioteca, con un falansterio detto unarca. Ideatore del falansterio fu Carlo Fourier, che immaginò e definì il sistema di una avveniristica società socialistica, perfetta, priva di carceri e di tribunali, suddivisa in falansterio variamente raggruppati e guidati secondo una gerarchia quantitativa, e tutti sottoposti all'autorità mondiale di una sola persona (omniarca). Si fecero esperimenti di falansterio in Francia nel 1848, ma senza successo. Comunemente è detto falansterio, in senso spregiativo, un grosso edificio di abitazioni popolari.
Strumento musicale fagotto
Strumento a fiato di legno, ad ancia doppia, con un'estensione da si bemolle della prima ottava a re della terza, e generalmente con 22 chiavi. È il basso naturale dell'oboe e il basso orchestrale dei legni. Fu introdotto in orchestra nel 1671; scrissero a soli per fagotto Haydn, Cherubini, ecc. Mozart lasciò un concerto per fagotto; Beethoven, Weber, Strawinskij, Dukas lo impiegarono largamente. Il controfagotto è un fagotto con la medesima estensione ma ad un'ottava sotto.
Albero faggio
Albero delle Fagacee (Fagus silvática), comune in tutta l'Europa centrale dove forma estese foreste; è frequente nelle Alpi e negli Appennini, specie fra i 900 e i 2000 m. Ha tronco liscio e biancastro, foglie ovali, grandi rami a foggia di ampia chioma; le infiorescenze maschili sono in amenti, quelle femminili a cupola; i frutti sono racchiusi nella cupola. Il legno, duro e compatto, è ottimo da ardere e per farne carbone. La corteccia è usata nella concia dei pellami. Dai frutti (faggiole) si ricava un olio essenziale. Alcune varietà sono coltivate a scopo ornamentale nei parchi: fra queste, il fagus ferruginea dell'America del Nord e il Fagus purpurea, dalle foglie porporine.
Apparecchio evaporatore
Apparecchi usati per separare un liquido allo stato di vapore, da una soluzione del liquido stesso con un solido o con un altro liquido. Il liquido vien fatto evaporare mediante apporto di calore da una sorgente esterna. Gli evaporatori si distinguono in evaporatori a riscaldamento solare, a fuoco diretto, a fuoco indiretto, mediante vapore che circola in fasci di tubi orizzontali o verticali, o fra due pareti, o in intercapedini. Un tipo particolare di evaporatori è quello di Kestner, costituito da un fascio dì tubi verticali alti e stretti, sul fondo dei quali arriva il liquido da concentrare: il vapore sviluppato trascina il liquido lungo le pareti dei tubi fino alla sommità dove avviene la separazione. Nella navigazione a vapore, si ricorre agli evaporatore per ottenere dall'acqua di mare l'acqua dolce per l'alimentazione delle caldaie. Nelle saline, il passaggio dell'acqua allo stato di vapore avviene per contatto con l'aria che assorbe vapore fino alla saturazione. Sono detti evaporatori anche i recipienti con acqua che si collocano tra gli elementi dei radiatori del termosifone perché l'evaporazione renda meno secca l'aria dell'ambiente.
Evandro figlio di Mercurio
Mitico eroe arcade, figlio di Mercurio e di una ninfa (la Carmenta dei Latini); leggendario civilizzatore del Lazio. Sbarcato con alcuni compagni sulle coste del Lazio, uccise Erilo, re di Preneste, e si stabilì sul colle Palatino, fondando la città di Pallanteo. Egli avrebbe introdotto nel paese i culti dell'Arcadia, insegnato l'alfabeto e l'arte di coltivare i campi, il modo migliore per allevare il bestiame, e soprattutto il sistema di costruire case al posto delle primitive capanne. Nel racconto virgiliano, Evandro fa buone accoglienze ad Enea e si allea con lui per muovere contro i Latini.
Norme igeniche eugenica
Scienza relativa alle norme igieniche che dovrebbero regolare gli accoppiamenti della razza umana per evitare i gravi danni sociali ed individuali causati da ignoranza o pregiudizi in materia di relazioni sessuali, matrimonio, nascita ed allevamento dei figli. In molti paesi esiste una particolare legislazione a fini eugenetici che tende a limitare la trasmissione di gravi tare ereditarie, ed è inoltre liberamente ammessa la propaganda delle elementari norme igieniche in materia sessuale e matrimoniale e sulla limitazione delle nascite. Il nome di eugenica fu proposto nel 1883 dall'ideatore della disciplina, F. Galton. La Chiesa cattolica, pur non entrando "nel merito degli scopi dell'eugenica, è contraria sia alla sterilizzazione sia ad ogni misura che sia restrittiva della libertà della persona umana.
giovedì 24 aprile 2008
Etiopia Africa Eritrea
Stato indipendente dell'Africa Orientale (1.184.000 kmq. con l'Eritrea;), compreso fra il Mar Rosso e il corso superiore del Nilo; confinante a nord con l'Eritrea, a sud con il Kenia, ad ovest col Sudan e ad est con la Somalia. Capitale Addis Abeba. Altri centri imporranti: Ancober, antica residenza reale nello Scioa; Axum, centro della religione copta; Adua e Macallè nel Tigre; Gondar nell'Amara; Dessiè, importante nodo stradale. La regione nel suo complesso si presenta con suolo piuttosto accidentato, dominato dal vasto altopiano etiopico sul quale si innalzano le ambe, caratteristici monti con la sommità priva di vetta e i versanti che scendono molto ripidi (Ras Dascian, 4.620 m.). Nelle pianure spesso si incontrano forti depressioni che arrivano fino a 120 m. sotto il livello marino, come nel Piano del Sale. La vegetazione è quella tipica dei paesi a clima tropicale; principali prodotti del suolo sono il cacao, il caffè, il cotone, la canna da zucchero, il tabacco, le banane, il frumento e il mais. Ricco il patrimonio minerario, e sviluppato l'allevamento del bestiame.
Storia
Gli abitanti dell'Etiopia, secondo la leggenda, sarebbero i discendenti del popolo su cui regnava Menilech, figlio di Salomone e della Regina di Saba. Storicamente le prime notizie di stati organizzati e indipendenti nell'altopiano etiopico si hanno in connessione con l'ultimo periodo dell'Impero faraonico. Intorno al III secolo d.C. fiorì il regno di Axum, che dal 525 al 572 estese il proprio dominio anche sullo Yemen, oltre il Mar Rosso. In seguito il paese fu circondato dagli Arabi che si insediarono sulle coste. Nel 1530-31 il condottiero musulmano Ahmed ibn Ibrahim, detto il Mancino, arrivò fino al Tigre e raggiunse Massaua, ma l'irrequietezza delle sue truppe e i soccorsi apportati al negus cristiano dai Portoghesi resero sterili i suoi successi. La regione, divisa poi in più regni, fu riunita (1855) sotto la sovranità del negus Teodoro che morì suicida in seguito alla guerra sostenuta con la Gran Bretagna. Alla fine del XIX sec. l'Italia occupò l'Eritrea, e dopo varie vicende il territorio divenne ufficialmente possedimento italiano solo nel 1936, dopo la sconfitta dell'imperatore Hailé Selassiè. Nella II Guerra Mondiale, l'Etiopia veniva occupata dagli Inglesi (1941) e poi restituita al Negus. Nel 1952 assunse una struttura federale.
Studio della formazione delle parole etimologia
Branca della filologia che ha per oggetto lo studio della formazione delle parole, dall'origine antica al significato attuale. Dicesi etimologia anche la spiegazione di una parola mediante la distinzione degli elementi che la costituiscono. Gli studi etimologici fiorirono fino dall'antichità, sebbene abbiano assunto rigore scientifico soltanto in età moderna. Ricordiamo la vasta opera scientifica dei grammatici alessandrini; l'Etymologicum magnum bizantino del XII secolo; il De lingua latina di Varrone; in età moderna, le ricerche del DuCange e del Muratori e l'affermarsi, nel XIX secolo, della linguistica storico-comparativa.
Eta
Periodi della vita umana cui corrispondono le denominazioni di infanzia, fanciullezza, giovinezza, maturità e vecchiaia, ciascuno dei quali è caratterizzato dai contrassegni che l'uso comune attribuisce a queste approssimative definizioni, senza che peraltro sia possibile distinguerli nettamente l'uno dall'altro. Nel diritto sussiste la distinzione tra una minore ed una maggiore età, fondamentale agli effetti della determinazione della capacità d'agire, che si acquista pienamente con il compimento del 21" anno. In relazione a determinati atti e rapporti, però, basta un'età inferiore: così l'età minima per contrarre matrimonio è di 16 anni per l'uomo e di 14 per la donna; l'età minima per l'ammissione al lavoro nelle industrie è di 14 anni. Il raggiungimento di una data età ha, infine, rilevanza per divenire soggetti di particolari rapporti: così è necessaria l'età di 50 anni per adottare; di 21 per essere elettore; di 30 per essere giudice popolare; di 25 per essere deputato; di 40 per essere senatore. In diritto penale l'età giovanile, distinta in vari periodi, ha rilevanza ai fini dell'imputabilità, della diminuzione della pena, ecc.
Dottrina estetica
Nel suo significato etimologico il termine estetica vale « dottrina della conoscenza sensibile »; nel senso di teoria filosofica del bello e dell'arte, esso fu adoperato per la prima volta dal Baumgarten (1735), assertore della conoscenza sensibile o intuitiva del bello. Soltanto in epoca moderna l'estetica ha avuto una precisa caratterizzazione con assegnazione di compiti chiari e determinati: nella filosofia antica l'antitesi del reale e dell'ideale e la identificazione del bello e del vero impedirono il formarsi di un metodo di critica estetica. Platone, ad esempio, nell'ambito del suo rigoroso sistema dualistico (mondo delle idee e mondo sensibile), relega l'arte, intesa come « imitazione della natura », nel mondo inferiore dominato dal senso e dalle passioni, e disprezza l'opera dei poeti che arriva a bandire dal suo stato ideale. Aristotele rivalutò in qualche modo l'arte concependola come rappresentazione dell'universale e del possibile, e trattò il problema estetico con particolare riferimento alla tragedia. Alla concezione stoica dell'arte intesa come strumento pedagogico, e a quella epicurea di una estetica dichiaratamente edonistica (derivate, rispettivamente, dalla elaborazione delle teorie aristoteliche e dalla negazione della condanna platonica), risale l'opposizione di contenuto e forma. Quest'ultima, infatti, diventò l'elemento predominante nella teoria estetica degli epicurei, mentre il contenuto assumeva importanza neila concezione estetica degli stoici. Nel pensiero mistico di Plotino l'identificazióne del bello col divino comportò l'esaltazione del bello come momento supremo della conoscenza e della vittoria sulla materia. Nei secoli successivi e fino alle soglie dell'età moderna, il problema estetico continuò a restare legato alle premesse contraddittorie del pensiero classico lino alle concezioni sensualistiche di Locke e Shaftesbury e a quelle intellettualistiche di Cartesio e di Leibniz. Prendendo le mosse da quest'ultimo, che per primo aveva concepito l'arte come forma di conoscenza intermedia tra il senso e l'intelletto, il Baumgar-ten poneva infine la conoscenza estetica come autonoma nei confronti di quella intellettuale. Ma prima di lui, già Vico aveva posto le basi dell'estetica moderna, individuando nella poesia e nel linguaggio i fondamenti della storia dell'umanità e ponendo il problema del bello in tutta la sua autonomia. L'estetica kantiana, il cui fondamentale motivo è la definizione del bello come l'oggetto di un piacere disinteressato (Critica del giudizio), informerà tutta l'È. idealistica dell'Ottocento. F. Schlegel e L. Tieck porranno l'arte al di sopra della stessa filosofia, ravvisan: do in essa una «suprema ironia» nei confronti del mondo: Hegel, per contro, la considererà come la più semplice delle tre forme dello Spirito assoluto, al di sotto della religione e della filosofia. Più di recente B. Croce, sviluppando le premesse del Vico, tracciò in modo originale e sistematico una propria teoria dell'estetica che ancora oggi è discussa, accettata o rifiutata, ma che rappresenta comunque una tappa fondamentale nella storia dell'E. In opposizione alla teoria del Croce, e a quelle dello Hegel e del Vico, si pose, tra gli altri, il sistema di estetica elaborato dal Gentile, il quale vede nell'arte il momento della libera soggettività immediata della vita dello spirito, mediato nel pensiero filosofico.
Estradizione istituto
Istituto di reciproca assistenza tra le nazioni, mediante il quale uno stato concede od ottiene da un altro stato la consegna di un imputato o di un condannato; ha il fine di rendere possibile nello stato interessato lo svolgimento del processo in presenza dell'imputato, ovvero l'esecuzione della sentenza di condanna. In Italia l'atto di estradizione è garantito giurisdizionalmente con il divieto fatto al potere esecutivo di offrire o concedere l'estradiazione senza preventiva decisione favorevole della sezione istruttoria della Corte di Appello nel cui distretto si trova l'estradando. Secondo la legislazione italiana, inoltre, l'estradizione non è ammessa se il fatto che forma oggetto della domanda di estradizione non è preveduto come reato dalla legge italiana e dalla legge della nazione richiedente. L'estradizione può essere concessa e offerta anche per reati non preveduti nelle convenzioni internazionali, purché queste non ne facciano espresso divieto. Non è ammessa l'estradizione all'estero di cittadini di nazionalità italiana. L'estradizione è applicabile per i reati comuni, non per quelli politici.
mercoledì 23 aprile 2008
Espressione creazione artistica
Atto che tende a comunicare agli altri sentimenti o pensieri. Può avere una gamma di modi per realizzarsi, dalla parola al gesto; l'indicazione degli oggetti, la elementare esclamazione o la mimica (gesti imitativi) ne sono gli esempi più semplici. La creazione artistica è il caso più sublime di espressione, e la riflessione su di essa e sui suoi problemi rientra nei compiti dell'estetica. Nel sistema filosofico crociano il termine è sinonimo di « intuizione ».
Esposizione mostre
Mostre di prodotti naturali o industriali fatte allo scopo di diffondere la conoscenza dei prodotti stessi e di creare l'ambiente favorevole alle contrattazioni. Sono mostre provinciali, nazionali o internazionali, a seconda della sfera di interesse che si vuole suscitare; possono avere carattere particolare c specializzato (di macchine agricole, di automobili, di floricoltura, ecc.), oppure generale. Sono considerate mezzi efficacissimi per diffondere la conoscenza dei prodotti di una nazione, e indice del suo progresso civile. La prima esposizione di prodotti industriali ebbe luogo a Praga nel 1791.
Esplosivo
Sostanze nelle quali può aversi il fenomeno della esplosione. Gli esplosivi possono essere solidi, liquidi e gassosi: si dicono deflagranti o lenti, se la velocità di propagazione dell'esplosione è dell'ordine di alcune centinaia di metri al secondo; detonanti, se la velocità di propagazione è di alcune migliaia di metri al secondo. Gli esplosivi detonanti di più bassa sensibilità sono detti dirompenti. Gli esplosivi deflagranti trovano largo impiego come cariche di lancio nelle armi da fuoco; i normali esplosivi detonanti (esempio: fulminato di mercurio) sono adoperati come sostanze innescanti; gli esplosivi dirompenti di impiego bellico comprendono le cariche di scoppio di bombe, proietti, ecc. Fra quelli destinati ad altro uso vanno ricordati gli esplosivi da distruzione e da mina. Gli esplosivi possono essere costituiti da uno o più composti chimici ben definiti (nitroglicerina, tritolo, fulminati), oppure da un miscuglio di questi (polvere nera, chedditi, nitrato d'ammonio, ecc.). Di un esplosivo importa conoscere il grado di purezza, la densità, la composizione chimica, la sensibilità (all'urto e all'innescamento), la velocità di esplosione, la temperatura di accensione, il grado di stabilità, ecc.
Esperienza della realta
In psicologia, acquisizione personale e diretta di parte della realtà. Locke distingue la percezione dei fatti esterni al soggetto (esperienza esterna o sensazione), dalla percezione di ciò che è interno alla coscienza (esperienza interna o riflessione). Per G. Gentile, l'esperienza pura è un processo di autoconoscenza e, al tempo stesso, di autocreazione della realtà. Nella logica, per esperienza si intende il metodo sperimentale fondato sulla « osservazione » e sull'« esperimento ». Per esperienza religiosa la teologia cattolica intende l'apprensione diretta e consapevole che l'uomo fa del divino, valendosi anche degli strumenti della conoscenza razionale. Il carattere prevalentemente « sentimentale » della esperienza religiosa è affermato invece dalla teologia protestante.
Esonero dagli obblighi di leva e totale
Esenzione, dispensa. L'esonero dagli obblighi di leva, un tempo ottenuto col pagamento di una somma allo stato, oggi viene concesso solo per particolari condizioni familiari. L'esonero dalle lasse scolastiche è accordato a chi abbia riportato la media dell'8 ed appartenga a famiglia il cui padre abbia avuto non meno di due figli. L'esonero totale è anche concesso per benemerenze patriottiche (orfani di caduti in guerra, ecc.), e a chi appartenga a famiglia con sette o più figli effettivamente a carico. Il semiesonero è accordato a chi abbia riportato la media dell'esonero e non si trovi nel caso di beneficiare dell'esonero totale; a chi abbia riportato la media del 7; a chi appartenga a famiglia con cinque o sei figli a carico.
Esercito italiano permanente temporaneo
Complesso delle forze armate terrestri, navali ed aeree di uno stato. In senso più stretto sta ad indicare le sole forze armate che operano sulla terraferma. Il tipo di esercito più diffuso è quello permanente e a ferma breve, fondato sul principio, affermatosi con la Rivoluzione francese, dell'obbligo generale e personale dei cittadini al servizio militare, e reclutato per coscrizione; tale tipo di esercito, adottato nel nostro paese, in Francia, in Germania, nell'U.R.S.S., ecc., non trova riscontro in Inghilterra, in Svizzera e negli Stati Uniti, nelle quali nazioni vige un tipo di esercito permanente a ferma lunga e a reclutamento volontario, abbandonato transitoriamente solo durante le due Guerre Mondiali.
Storia.
Alla costituzione di eserciti permanenti si è giunti attraverso una lenta ma costante evoluzione, il cui inizio risale alle remote formazioni di eserciti temporanei, costituiti e impiegati solo in caso e per il tempo di stretta necessità. Forme di organizzazioni militari già si ebbero presso i Babilonesi, gli Assiri, gli Egiziani, i Persiani e gli Ebrei; la struttura prevalente era a carattere mercenario, ma non mancarono, comunque, esempi di formazioni nazionali e di forme speciali di servizio militare obbligatorio. Decisamente più evolute le organizzazioni militari greche e romane, sotto diversi aspetti vicine alla concezione moderna dell'esercito, sia per lo spirito nazionale che le animava, che per le forme d'inquadramento, la creazione di reparti speciali e il razionale impiego delle varie armi. Famosi rimangono l'ordinamento militare di Sparta e l'esercito, impostato sulla falange, con il quale Alessandro Magno conquistò tutto l'Oriente allora conosciuto. L'esercito romano, composto inizialmente solo di cittadini romani e poi anche di elementi della comunità latina, ebbe per unità fondamentale la legione; grazie alla perfetta organizzazione di tale unità, Roma potè affermare incontrastata la propria supremazia militare in tutto il mondo. Un primo nucleo di esercito permanente, formato dai pretoriani (guardie del corpo dell'imperatore), fu costituito da Augusto. L'immissione sempre più larga nelI'esercito di elementi barbari, imposta dalla necessità di presidiare le grandi estensioni dell'impero, segnò la decadenza militare di Roma. Il Medio Evo fu caratterizzato da un notevole regresso delle istituzioni militari che favorì la formazione di compagnie di ventura e di eserciti mercenari. Una ripresa si ebbe in Francia sotto Luigi XIV per impulso del ministro Louvois, la cui riorganizzazione delle forze armate fu presto imitata da altri stati, tra cui il Piemonte, e, soprattutto, la Prussia, per le innovazioni apportate da Federico II, creatore, fra l'altro, dello Stato Maggiore. Infine la Rivoluzione francese, con la proclamazione dei diritti dell'uomo, diede origine al tipo di organizzazione di cui si è detto agli inizi.
Uomo politico Eschine
Uomo politico e oratore greco (Atene circa 390-Rodi dopo il 330 a.C). Nel 348 fu mandato nel Peloponneso con l'incarico di costituire una lega da opporre a Filippo il Macedone, ma fallì l'intento. La sua rivalità con Demostene assunse aspetti drammatici quando nel 346 fu da questi fatto accusare di prevaricazione. Eschine si difese accusando a sua volta Timarco, che fu poi condannato. Dopo Cheronea ostacolò la proposta di Ctesifonte per l'assegnazione di una corona d'oro a Demostene in segno di riconoscimento per i suoi alti meriti. Nel 330 andò in esilio ad Efeso, a Samo e infine a Rodi dove fondò una scuola di eloquenza e dove morì. Ci restano di lui le tre orazioni: Contro Ctesifonte; Contro Timarco; Sulla corrotta ambasceria, le quali sono tutte legate alla rivalità con Demostene. Il suo stile è nitido e chiaro, il tono grave e pacato, senza gli impeti e la passione dell'oratoria del suo grande avversario. È noto il giudizio di Quintiliano: « Eschine ha più carne, ma meno muscoli di Demostene ».
Macchina escavatrice
Macchina usata per lo scavo e lo spostamento di terra, sia in superficie, sia sott'acqua; in quest'ultimo caso è più propriamente chiamata draga. L'elemento fondamentale di un'escavatrice è la benna mordente a due o più valve, eventualmente fornite di denti per terreni compatti e resistenti. La benna è comandata da due funi, una di apertura e una di sollevamento; permette lo scavo in spazi limitati od a grandi profondità (anche oltre 50 m. sotto il livello del mare). Neil'escavatrice a cucchiaio, montata su cingoli, l'elemento escavatore è un grosso badile munito di cucchiaio che raschia il terreno e scarica la terra di scavo. Altra escavatrici è quella a benna strisciante, dove la benna striscia sul terreno e si riempie; viene spinta poi verso una botola in cui scarica il materiale e quindi, invertendo il moto, torna indietro e riprende il ciclo. Si hanno infine le escavatrici a catena di tazze, formate da una catena di tazze che viene spinta, in moto continuo, sul terreno.
martedì 22 aprile 2008
Ercole eroe di Roma
Nome dato dai Romani all'eroe greco Eracle, mitico eroe della stirpe dorica, celebre per la sua forza eccezionale Rappresentò l'espressione più completa e più alta dell'ideale eroico dell'antichità greco-latina. Figlio di Giove e di Alcmena, suscitò le ire della gelosa e vendicativa Giunone che mandò due serpenti nella sua culla, perché lo uccidessero, ma egli strozzò i serpenti, dando cosi a otto mesi la prima prova della sua forza straordinaria. A 18 anni uccise un leone nella terra dove regnava Tespio, padre di 50 figlie con le quali Ercole trascorse 50 notti generando i 50 Tespiadi. Creonte, re di Tebe, gli diede la figlia Megara in sposa e da lei Ercole ebbe tre figli, che però uccise in un accesso di follia provocatogli da Giunone Per espiare questo delitto Ercole si pose per dodici anni al servizio di Euristeo, suo imbelle cugino, il quale gli impose 12 difficili imprese (dette « le fatiche di Ercole »), e cioè: le uccisioni del leone di Nemea, dell'idra di Lerna e del cinghiale di Erimanto; la cattura della cerva dalle corna d'oro, sacra ad Artemide; la distruzione degli uccelli Stinfalidi; l'uccisione di Ippolita, regina delle Amazzoni, per sottrarle la cintura, desiderata da una figlia di Euristeo; la pulizia (ottenuta deviando il corso di un fiume) delle stalle di Augia; la cattura del toro di Creta; il furto dei buoi di Gerione; l'uccisione di Diomede, dato in pasto alle sue cavalle da lui stesso abituate a nutrirsi di carne umana (bestie cosi feroci che non riconobbero nemmeno il loro padrone e lo divorarono); il furto dei pomi d'oro delle Esperidi; l'incatenamento di Cerbero, e la conseguente liberazione di Teseo dall'Ade Delle numerose gesta secondarie vanno ricordate la lotta col gigante Anteo, l'uccisione di Busiride, re dì Egitto che sacrificava gli stranieri, e la liberazione di Esione, figlia del re troiano Laomedonte, da un terribile mostro marino. Avendo poi l'oracolo di Delfi imposto ad Ercole di servire Onfale, regina di Lidia, l'eroe incatenò i Cercopi e uccise i briganti Siilo e Litierse, ma fu costretto all'umiliazione di filare la lana, vestito da donna, tra le ancelle della regina. Ripresa la libertà, l'eroe assediò e prese Troia, uccidendo Laomedonte e tutti i suoi figli maschi, ad eccezione di Priamo. Invaghitosi di una sacerdotessa di Minerva, generò Telefo. Poi sposò Deianira, che fu causa della sua morte Avendo il centauro Nesso tentato di recare oltraggio a Deianira, Ercole lo uccise, ma il Centauro morente diede a Deianira alcune gocce del suo sangue dicendole che avrebbero potuto servirle per preparare un filtro amoroso. Più tardi, Deianira, gelosa di Jole, figlia di Eurito, mandò al marito, nella fiducia di riconquistarne l'amore, una tunica bagnata del sangue del Centauro. Ma appena indossata la tunica, Ercole ebbe le carni rose dal veleno; infine, alla notizia del suicidio della moglie, impazzito di dolore, cercò la morte su un rogo da lui stesso eretto sul monte Età. Tra bagliori di fiamme e tra il balenare di fulmini, il corpo dell'eroe salì in cielo, nell'Olimpo. Qui Ercole divenne immortale Giunone, riconciliatasi con lui, gli diede in sposa Ebe, dea della giovinezza. Il culto di Ercole fu introdotto a Roma nel 399 a.C. per scongiurare la peste I Romani lo consideravano protettore dei campi e del bestiame, e le statue e i templi dedicatigli erano di solito edificati nelle campagne Tra le imprese di Ercole care ai Latini, si ricorda l'uccisione nel ladro di armenti, Caco. Numerose opere d'arte dell'antichità e di epoche più vicine (come il Rinascimento) sono ispirate al mito e alle avventure di Ercole Tra le più importanti sono: il colossale Ercole del Vaticano; Farnese del Museo di Napoli; bambino che strozza i serpenti (Firenze, Uffizi); l'Ercole e i Centauri di Michelangelo e i dipinti di Rubens e del Poussin.
Erbario classificazione piante
Raccolta di piante disseccate, a scopo scientifico: viene fatta con metodo, e la classificazione è eseguita con scrupolosa cura; ciascun esemplare è munito di una etichetta nella quale sono riportate tutte le indicazioni che lo riguardano. Delle piante legnose si conserva solo qualche rametto che abbia però foglie, fiori o frutti della pianta stessa. Gli esemplari raccolti vengono disseccati entro fogli di carta assorbente, e fissati poi su carta bianca resistente dove si conservano indefinitamente. Uno dei più famosi erbario è quello di Ulisse Aldrovandi, nell'Istituto botanico di Bologna (circa 4760 esemplari). Il termine designa anche l'elencazione scritta delle erbe medicinali con la descrizione delle loro proprietà, sul tipo del De herbis attribuito ad Apuleio.
Epaminonda politico generale tebano
Uomo politico e generale tebano (tra il 420 e il 415-362 a. C.), uno dei più grandi strateghi e uomini di stato dell'antichità. Di famiglia illustre, ma povera, cercò dapprima di risollevare la sua fortuna dedicandosi a studi severi che lo portarono in breve ad essere tra i più grandi oratori della Grecia. Amico di Pelopida, uno dei capi del partito popolare di Tebe, al quale aveva salvato la vita in battaglia, seguì la sua condotta politica, e quando nel 382 la fazione oligarchica di Tebe abbandonò la Cadmea ai Lacedemoni, Pelopida e gli altri capi del partito democratico furono inviati in esilio; solo Epaminonda fu risparmiato, perché ritenuto politicamente non compromesso. Nel 371 fu inviato alla dieta dei Lacedemoni per trattare la pace e sostenere i diritti di Tebe. Minacciato dal re spartano Agesilao, reagì con dignitosa violenza; le trattative furono interrotte e ricominciò la guerra. Nominato generale in capo, Epaminonda radunò ed istruì rapidamente un piccolo ma maneggevole esercito con il quale batté gli Spartani a Leuttra nel 371. La vittoria fu ottenuta con la rapidità della manovra. Molti Spartani caddero, moltissimi furono quelli che si diedero alla fuga: tanti da indurre il re Agesilao a lasciare « dormire » per quella volta la legge che dichiarava infami gli Spartani che avessero abbandonato il campo di battaglia. Prima di ritirarsi dal territorio spartano, Epaminonda riedificò Messene e popolò la città di elementi ostili a Sparta. Nel 363, al comando della flotta tebana, dominò tutto l'Egeo e ottenne per Tebe l'alleanza di Chio, dei Rodioti e di Bisanzio. Questi successi tebani costrinsero gli avversari, per difendersi, a formare una lega composta di Spartani e Ateniesi. Nella primavera del 362 Epaminonda, riuscendo a precedere i suoi avversari, invase nuovamente il Peloponneso e tentò di prendere di sorpresa Sparta. A Mantinea sconfisse i coalizzati, ma restò colpito a morte. Le sue ultime parole furono: « Lascio due figlie immortali: Leuttra e Mantinea ». Dopo di lui ebbe inizio la decadenza di Tebe.
Eolo Ippote dio dei venti
Mitico figlio di Ippote e dio dei venti, viveva nelle isole Eolie con i suoi 12 figli, metà maschi e metà femmine, che rappresentavano i venti principali. Ammesso all'Olimpo, preferiva vivere nella sua isola vulcanica, a Lipari, dove teneva i venti racchiusi in un sacco. Quando la nave di Ulisse fu scagliata dalla tempesta sulle coste di Lipari, Eolo ospitò Ulisse per un mese nel suo palazzo e, alla partenza, gli regalò un otre contenente i venti contrari alla sua navigazione (ma a bordo i marinai, credendo che in quell'otre fossero racchiusi dei tesori, lo aprirono, e i venti uscirono dando origine a una furiosa tempesta).
Engels Federico filosofo politico
Filosofo e uomo politico tedesco (Barmen 1820-Londra 1895). Figlio di un industriale cotoniero, si interessò giovanissimo ai problemi dell'industria inglese, avvicinandosi al gruppo degli intellettuali hegeliani di sinistra: l'incontro con C. Marx, del 1844, diede l'avvio ad una feconda e ferma amicizia caratterizzata da lunga collaborazione nel campo economico-politico. Alla pubblicazione dei Lineamenti di una critica dell'economia politica (1844) fa seguito quella de La situazione della classe operaia in Inghilterra, frutto di un precedente soggiorno di Engels Federico in quel paese. Assieme a Marx scrive il libello intitolato La Sacra Famiglia, contro B. Bauer, e collabora alla stesura della Ideologia tedesca, con la quale Marx poneva i fondamenti filosofici del materialismo storico. Nel 1848, Marx ed Engels Federico pubblicano il celebre Manifesto dei comunisti, redatto in collaborazione. Nel 1850 Engels Federico si reca in Inghilterra, dove opera nel campo commerciale e industriale, anche al fine di potere aiutare economicamente Marx. Delle opere successive, ricordiamo: La guerra dei contadini in Germania; diversi scritti di argomento militare; YAnti-Duhring (1878), notevole e personale elaborazione della teoria filosofica del materialismo storico; la Dialettica della natura, importantissima opera, edita di recente (1932). Dopo la morte di Marx (1883), Engels Federico gli successe nella guida del movimento socialista: curò la pubblicazione degli ultimi due volumi del Capitale e redasse le prefazioni alle varie edizioni del Manifesto. Di questo periodo sono L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato e il saggio su Feuerbach (1888). Di grande interasse è il ricco carteggio tenuto con figure eminenti del socialismo (lo stesso Marx, Turati, Labriola, Bloch ed altri). Engels Federico si definì modestamente l'espositore e il divulgatore di un pensiero comune elaborato al livello scientifico da Marx, tuttavia il suo apporto filosofico al materialismo storico e dialettico fu importante e, in complesso, originale.
Enfiteusi contratto
Diritto reale di godimento su un fondo, acquisito dal titolare (enfiteuta) mediante contratto (contratto di enfiteusi) perpetuo o a tempo determinato, comunque non inferiore a 20 anni, assumendo l'obbligo di migliorare il fondo e di pagare una prestazione annua in denaro o in natura, detta « canone » o « livello ». L'istituto è di origine romana, ampiamente trattato nel diritto giustinianeo; nel Medio Evo ebbe carattere feudale, tanto che l'enfiteuta aveva obblighi di sudditanza verso il concedente. I rapporti che disciplinano l'enfiteusi sono stabiliti nell'atto costitutivo e dal Codice civile. L'enfiteuta ha il diritto di fare propri i prodotti del fondo e le accessioni; di disporre liberamente del proprio diritto; di riscattare il fondo dopo 20 anni dalla costituzione della enfiteusi, mediante pagamento al concedente di una somma corrispondente alla capitalizzazione del canone annuo sulla base dell'interesse legale. Il concedente, da parte sua, ha il diritto alla corresponsione del canone enfiteutico ed a pretendere la devoluzione del fondo se Io stesso non viene migliorato o in caso di mancato pagamento del canone per due anni consecutivi.
Emissione di biglietti
Complesso delle operazioni necessarie per mettere in circolazione biglietti consistenti in promesse di pagamento a vista e al portatore, cui lo stato riconosce potere liberatorio. L'emissione di biglietti è effettuata dallo stato (biglietti di stato) e da alcune banche autorizzate, dette banche di emissione (biglietti di banca). I biglietti possono essere convertiti, a richiesta degli interessati, nella moneta metallica corrente nei singoli paesi, generalmente aurea o argentea, su semplice presentazione agli sportelli degli istituti autorizzati. In Italia erano autorizzate all'emissione, la Banca d'Italia, il Banco di Sicilia e il Banco di Napoli con l'obbligo, però, di contenere la circolazione di biglietti entro un limite prestabilito; nel maggio 1926 venne attribuito alla Banca d'Italia il monopolio dell'emissione. In tutte le nazioni, l'emissione è controllata dallo stato o rigidamente discipMnata, ma il sistema di monopolio concesso a un solo istituto, come in Italia, appare il migliore ed è in atto anche in Inghilterra, Francia, Svizzera, ecc. Va tenuto presente, inoltre, che a causa dell'inflazione verificatasi durante la I Guerra Mondiale è venuto meno il sistema della convertibilità dei biglietti in moneta aurea o argentea, perché ormai esiste dovunque una forte differenza fra il valore nominale delle banconote e quello dell'oro e dell'argento.
lunedì 21 aprile 2008
Embargo voce giudice
Voce spagnola che indica il sequestro di una cosa per ordine del giudice. In diritto internazionale è il sequestro che uno stato, all'inizio della ostilità e scaduto in un certo termine, effettua delle navi mercantili nemiche tuttora ancorate nei suoi porti e in acque soggette alla sua sovranità, oppure di navi di paese neutrali quando sorga il sospetto che il loro carico sia destinato al nemico. Dicesi comunemente embargo anche il divieto imposto da una nazione, di esportare merci in un determinato paese verso il quale tende a rappresentare una rappresentaglia.
Emancipazione giudiziale e legale
Atto che libera il minore della patria potestà o dalla tutela. Può essere legale o giudiziale. L'emanciapzione legale si verifica di diritto per effetto del matrimonio; l'emancipazione giudiziale è concessa dal giudice tutelare al giovane, che abbia compiuto 18 anni di età, su istanza dei genitori o del tutore od anche dello stesso minore, sentiti i genitori o il tutore. Per il minore emancipato il giudice tutela per nomina un curatore. L'emancipazione conferisce al minore la capacità di compiere gli atti che non eccedono l'ordinaria amministrazione; per quelli che la eccedono, oltre al consenso del curatore è necessaria l'autorizzazione del giudice tutelare, e, per alcuni di essi particolarmente rilevanti (atti di disposizione), anche quella del tribunale.
sabato 19 aprile 2008
Eloquenza forense epidittica pensiero
Arte di parlare esprimendo in modo efficace il proprio pensiero, si da suscitare il consenso dell'uditorio. Arte antichissima, sempre tenuta in onore presso tutti i popoli. I trattati di retorica indicavano i quattro fondamenti dell'eloquenza: l'invenzione (ricerca e scoperta degli argomenti da trattare); la disposizione (sistemazione degli argomenti in modo da trarre il massimo effetto dall'ultimo di essi); la elocuzione (adozione della forma stilistica più adeguata); la declamazione (recitazione, con adatte ed efficaci modulazioni della voce). I Greci la distinguevano in: eloquenza forense, o giudiziaria; eloquenza deliberativa, o politica; eloquenza epidittica, o accademica. Il cristianesimo apportò un proprio genere di eloquenza, spesso definita apologetica, sorta con lo scopo di difendere contro i pagani i fondamenti della dottrina cristiana.
Elicottero elica
Aeromobile già intuito da Leonardo da Vinci, studiato e sviluppato dall'ing. Forlanini con il suo modellino (1877), dal Breget dall'ingegniere D'Ascanio. Nell'elicottero non vi sono ali, ma un motore fa girare una grandissima elica (rotore), le cui pale non sono altro che ali rotanti. Per ottenere il sollevamento e la discesa dell'elicottero, si varia l'ampiezza dell'angolo di incidenza delle pale (come nell'aeroplano si varia l'angolo di incidenza delle ali), cioè il « passo », oppure si aumenta o diminuisce la velocità di rotazione del rotore. In pratica si usano ambedue i metodi. Con il ruotare delle pale si forma una coppia di reazione, poiché all'azione delle pale corrisponde la reazione uguale e contraria dell'elicottero che tende a ruotare nella direzione contraria: per evitare questo inconveniente, si applica alla coda dell'elicottero un'elichetta verticale collegata con il motore che ruota nella direzione contraria a quella della coppia. Un altro metodo consiste nel munire l'elicottero (specie se di grandi dimensioni) di due rotori controrotanti affiancati o in tandem (o coassiali). Per ottenere l'avanzamento della macchina si inclina in avanti il piano di rotazione del rotore; in tal modo la forza di sostentamento che prima era diretta verso l'alto ora è diretta anche verso l'avanti, diventando forza di trazioneli.
Alcuni elicotteri hanno le pale incernierate all'asse del motore, cosicché quelle avanzanti si sollevano e la loro area portanza diminuisce, quelle retrocedenti si abbassano e la loro area di importanza aumenta. In caso di guasto al motore, il pilota può atterrare con il rotore in autorotazionelicottero In tal caso il sostentamento, come nell'autogiro, è dato dalla velocità di discesa che fa girare le pale come, per analogia, un bambino fa girare l'elica della girandola muovendo velocemente il braccio. L'elicottero può essere messo in autorotazione solo se si trova al di sopra di una determinata quota. Esistono anche modernissimi elicottero a reazione i quali montano sulle estremità delie ali degli eiettori di aria compressa, proveniente dal motore a turbina in fusoliera, oppure dei piccoli motori a reazione veri e propri. L'elicottero è largamente usato in impieghi civili (trasporti passeggeri, salvataggi, esplorazioni archeologiche, lotta antiparassitaria, sorveglianza della viabilità) e militari. Raggiunge una velocità di 150-200 km./ora.
Elica controrotante navale
Nella tecnica navale, è l'organo di propulsione costituito da un certo numero di pale (non più di quattro), disposte radialmente attorno ad un mozzo solidale all'albero rotante. Ogni pala ha una parte, detta faccia, che, girando, agisce sull'acqua; la parte inattiva è detta dorso. Le eliche navali sono di bronzo fosforoso, di ghisa o di acciaio o di altre leghe speciali. Nelle navi di grande tonnellaggio sono usate, a volte, due o più eliche, controrotanti e a pale orientabili. In aeronautica, è l'organo costituito da due o più pale di alluminio, legno o lamiera di acciaio, rotante intorno ad un asse ed applicato al motore di un velivolo per imprimergli la velocità necessaria al volo. Le pale dell'elica, rotando vorticosamente, spostano all'indietro una massa d'aria ricevendo per reazione una spinta in avanti; la spinta è proporzionale alla velocità e alla massa dell'aria spostata. Le pale dell'elica sono calettate sul mozzo ed hanno una inclinazione (incidenza) che varia procedendo dal mozzo verso l'estremità. Questo perché, decrescendo dall'estremità verso il centro la velocità di rotazione delle pale, se queste fossero dritte si avrebbe una diminuzione di rendimento nei diversi punti della pala. L'elica a passo variabile consente di variare in volo il calettamento delle pale, secondo l'angolo desiderato, per fornire un maggiore rendimento a seconda delle diverse velocità del velivolo; vale a dire che, a velocità maggiore, corrisponde un maggiore angolo di calettamento, e viceversa. In teoria, per aumentare il rendimento di un'elica alle alte velocità occorrerebbe aumentare la lunghezza delle sue pale; ma ciò è impossibile, anche perché le estremità delle pale raggiungerebbero velocità inattuabili (dell'ordine della velocità del suono, con tutti i fenomeni relativi). Si ricorre allora o all'aumento del numero delle pale, o all'uso di eliche controrotanti ad alberi coassiali, o all'uso di pale cortissime e con le estremità tronche. La concezione dell'elica si deve a Leonardo da Vinci, il primo uso pratico in aeronautica si ebbe con l'applicazione sui dirigibili. I fratelli Wright, per i primi, l'applicarono ad un velivolo più pesante dell'aria.
Elena mitologia greca
Eroina della mitologia greca, attorno alla quale fiorirono numerose leggende: la più diffusa è quella che la fa nascere, come Clitennestra, Castore e Polluce, dalle uova che partorì Leda, moglie di Tindaro. Altri vogliono che fosse figlia di Nemesi, sedotta da Zeus mutatosi in uccello. Una terza leggenda parla di Elena come figlia di Oceano e di Teti. Famosa per la sua bellezza, era stata rapita da Teseo che l'aveva condotta nell'Attica. Liberata dai fratelli Castore e Polluce e ricondotta a Sparta fu chiesta in moglie da vari eroi dell'antica Grecia, fra cui Aiace, Ulisse, Diomede e Menelao. Ulisse, per prevenire ogni male, riunì tutti i pretendenti e fece loro giurare che avrebbero rispettato la scelta che Elena avrebbe fatto. Elena preferì Menelao.
Paride, figlio del re di Troia Priamo, approfittò di un viaggio di Menelao per rapire Elena e condurla nella sua città. L'offesa suscitò le ire di tutti quelli che, secondo il suggerimento di Ulisse, avevano giurato di rispettare e di fare rispettare la scelta di Elena, e suscitò soprattutto il risentimento di Menelao. Fu così che, sotto la guida di Agamennone, i Greci cominciarono la guerra di Troia. Morto Paride, Elena sposò il fratello di lui, Deifobo, che abbandonò al furore dei Greci, durante il sacco della città, per farsi perdonare l'adulterio commesso. Ripresa da Menelao, fu ricondotta a Sparta dove però restò presto vedova. Secondo una versione del mito, Elena, cacciata via dai figli naturali di Menelao, si rifugiò a Rodi dove la moglie del re Tolomeo, dopo averla fatta annegare nel bagno, avrebbe appeso la sua spoglia ad un albero. Secondo un'altra leggenda, Elena sarebbe stata rapita da Teseo e condotta ad Afidna, donde fu ripresa dai Dioscuri e condotta nell'Attica. Secondo un altro mito, sviluppato in una tragedia di Euripide (Elena), sarebbe stata rapita e portata a Troia solo "una falsa immagine di Elena, mentre la vera Elena sarebbe vissuta per lunghi anni in Egitto alla corte di Proteo, dove alla fine fu ritrovata da Menelao. Queste leggende testimoniano dell'interesse vivissimo che i Greci ebbero per questa eroina, che fu forse in origine una divinità lunare (il nome Elena sarebbe da ricollegare a una radice che significa « splendore »).
giovedì 17 aprile 2008
Domenica cristiana Palme albis Pasqua
Settimo giorno della settimana per i Cristiani, primo giorno dopo il sabato per gli Ebrei. Nell'antichità, era un giorno dedicato al dio Sole; da ciò i termini inglesi e tedeschi di sunday e Sonntag: giorno del sole. La domenica cristiana è santificata con la Messa e con l'astinenza dal lavoro (festa di precetto). Domenica delle Palme è la domenica precedente la Pasqua: si celebra con la benedizione e la distribuzione di ramoscelli d'olivo e la commemorazione dell'ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme. I ramoscelli, come simboli di pace e di protezione, vengono conservati nelle case. Domenica in albis è la prima domenica dopo Pasqua.
Domanda offerta bene prezzo
Interrogazione, richiesta. In economia politica, quantità di un bene che un individuo è disposto ad acquistare ad un dato prezzo. Quando cresce la domanda, secondo la « legge della domanda e dell'offerta », tipica dell'economia liberistica, cresce anche il prezzo.
Dizionario enciclopedico vocabolario vocaboli
Raccolta, generalmente in ordine alfabetico, del lessico di una lingua, con definizione ed esplicazione delle singole parole. Il dizionario (o vocabolario) può riguardare un'unica lingua (dizionario di lingua italiana, o francese, ecc.); oppure due o più lingue, quando il significato di una parola di una data lingua è dato nel corrispondente significato di un'altra data lingua: ad es. D. di latino-italiano, di italiano-francese, ecc. Si hanno, pertanto, D. bilingui, trilingui, ecc. Il dizionario può essere anche limitato ad una determinata epoca di una lingua letteraria, o può essere dizionario di un dialetto. Può riguardare anche un autore: si hanno, ad esempio, il dizionario dantesco, il dizionario dannunziano, ecc. II dizionario è detto etimologico quando vi si dà di ogni parola l'etimo, ossia l'origine, e la storia filologica; ma anche in un normale dizionario si può trovare cenno degli etimi. Si definisce storico il dizionario che dà di ogni parola la storia attraverso le diverse significazioni ed accezioni nel volgere dei tempi, degli usi e dei costumi. Si hanno, inoltre, dizionario di determinate discipline che spiegano il significato dei vocaboli nell'ambito della disciplina stessa: dizionario di musica, di pittura, di scultura, di architettura, di marina, di specialità tecniche e scientifiche varie. Il dizionario enciclopedico accoglie, invece, in ordine alfabetico, nomi d'autori (di lettere, arti e scienze).
Divisione ereditaria comunione dei beni eredi
Atto con il quale si pone fine alla comunione di beni e di diritti stabilitasi, in seguito alla morte di una persona, fra i suoi coeredi, previa delazione ed accettazione dell'eredità. Consiste nel frazionamento e nella distribuzione dei beni della successione fra i diversi eredi, in proporzione alle loro rispettive quote, in modo che ogni singolo erede diventi proprietario esclusivo dei beni che gli siano assegnati. Oggetto della comunione, e conseguentemente della divisione ereditaria, sono quei beni di cui il testatore non abbia disposto a titolo particolare. Il diritto di chiedere la divisione ereditaria, in qualsiasi tempo (o alla scadenza dei termini fissati dal testatore nei casi previsti dalla legge 713 Codice civile), spetta a tutti ed a ciascuno dei coeredi, ed ai loro successori a titolo universale. Alla divisione ereditaria debbono partecipare, sotto pena di nullità, tutti i coeredi. Per partecipare personalmente alla divisione ereditaria i coeredi debbono essere maggiorenni, e avere la piena capacità di agire. Al posto dei minori od incapaci partecipano i loro rappresentanti (tutore, esercente la patria potestà, curatore), autorizzati, a seconda dei casi, dal giudice tutelare o dal tribunale. Alla divisione ereditaria possono partecipare anche i creditori e gli aventi causa di ciascuno dei coeredi. La D. e. può essere definitiva o provvisoria, totale o parziale, a seconda che abbia per oggetto l'intera eredità divisibile, o solo una parte di essa; può essere fatta d'accordo fra le parti, mediante contratto (divisione ereditaria amichevole ) oppure, in mancanza di accordo, con l'intervento del giudice (divisione ereditaria giudiziale). Le tre operazioni divisionali della stima dei beni, della formazione delle porzioni e della loro assegnazione costituiscono lo schema più semplice del contratto di divisione; ad esse possono aggiungersi varie altre operazioni, quali la resa dei conti, il pagamento dei debiti ereditari, l'imputazione e la collazione. Non formandosi l'accordo sulle singole operazioni, può passarsi alla divisione ereditaria giudiziale, oppure, vertendo il disaccordo su questioni giuridiche, si possono rimettere queste al giudice per poi riprendere la fase contrattuale dopo la decisione. Quanto alla forma del contratto, la divisione ereditariadivisione ereditaria deve essere fatta per atto scritto se comprende beni immobili o beni mobili registrati, altrimenti può essere fatta anche verbalmente. I rimedi offerti a chi reputi che non siano stati rispettati i propri diritti, sono: la garanzia per evizione fra coeredi; l'azione di rescissione per lesione; l'annullamento della divisione per dolo o violenza. La garanzia per evizione consiste nel ripartire fra tutti i coeredi, in proporzione della propria quota, il danno eventualmente subito da uno dei coeredi, il cui bene venga rivendicato con successo da un terzo, in base ad una causa anteriore al sorgere della comunione. Il secondo rimedio è concesso quando uno dei coeredi prova di avere ricevuto oltre 1/4 in meno di quanto gli spettava secondo la quota. Il terzo rimedio, infine, è dato quando la divisione ereditaria è effetto di dolo o violenza, ed è esperibile entro 5 anni dal giorno della scoperta del dolo o della violenza. Oggetto della divisione è il complesso dei beni ereditari, dedotti i beni che hanno formato oggetto di atti di disposizione del de cuius (legati e donazioni).
La formazione dello stato attivo e passivo dell'eredità consiste nella individuazione dei beni che concorrono attivamente e passivamente al formarsi della massa ereditaria da dividere; ad essa può seguire l'alienazione dei beni ereditari, suggerita dalla convenienza di pagare i debiti ed i pesi ereditari prima di procedere alla ripartizione delle attività. La resa dei conti mira a determinare l'effettivo valore della massa e delle rispettive quote dopo la eventuale vendita di cui sopra, ed è relativa alla gestione della comunione ereditaria che sia stata tenuta da uno o più coeredi e non sia stata liquidata. La collazione delle donazioni consiste nel fare rientrare, nella massa dividenda, l'ammontare delle donazioni dirette o indirette fatte in vita dal de cuius ai propri discendenti coeredi, senza dispensa dalla collazione. Essa può farsi per conferimento in natura dei beni donati nella massa, o per imputazione dei medesimi alla quota del coerede donatario. L'imputazione consiste nel fatto che ciascun coerede deve ascrivere alla propria quota le somme di cui era debitore verso il defunto e quelle di cui è debitore verso i coeredi in dipendenza dei rapporti di comunione (cioè i debiti risultanti dalla resa dei conti). La formazione delle porzioni è fatta in modo che ciascuna di queste comprenda immobili, mobili e crediti in proporzione alla entità di ciascuna quota. Si deve evitare, per quanto è possibile, il frazionamento dei fondi rustici, dei fabbricati e delle aziende, in modo da non arrecare danno alle coltivazioni, all'igiene e alla pubblica economia. Si deve anche evitare il frazionamento di gallerie, biblioteche e collezioni che abbiano una certa importanza storica, scientifica o artistica. Se le porzioni formate in natura non sono corrispondenti, in valore, alle rispettive quote, l'ineguaglianza viene compensata con un equivalente in denaro. Formate le porzioni, dopo che il progetto sia stato accettato dalle parti e reso esecutivo dall'autorità giudiziaria, si procede delle stesse: per sorteggio, se sono uguali, per attribuzione, se sono disuguali. Al testatore, tuttavia, è riconosciuta la facoltà di dettare norme e criteri per la formazione delle porzioni e di dividere nel testamento i suoi beni fra i coeredi, comprendendo nella divisione anche la parte non disponibile. La divisione, però, è nulla se il testatore non abbia compreso qualcuno dei legittimari o degli eredi istituiti (preterizione di eredi).
Divisione del lavoro vita economica produzione
Sistema, proprio specialmente della produzione meccanica in serie, per cui ciascun operaio, o ciascuna macchina, esegue sempre una medesima operazione di lavoro; atti e processi della vita economica si scindono cosi in tante funzioni distinte, ciascuna affidata ad un individuo, in modo da sfruttare meglio le singole attitudini e conseguire un maggiore rendimento. A parità di costo, la divisione tecnica del lavoro, cioè ; il riparto del lavoro secondo operazioni concorrenti ad un'unica finalità, offre un vasto incremento della produzione, cioè una maggiore efficacia produttiva dei fattori della produzione dovuta a: facilità e destrezza nell'esecuzione; notevole risparmio di tempo; possibilità di introdurre perfezionamenti tecnici; facilità di trarre partito da ciascuna forza lavorativa, entro i limiti della peculiare capacità. Si distingue una divisione orizzontale del lavoro, per cui una stessa materia prima è utilizzata da diverse industrie; ed una divisione verticale, per cui ogni industria sviluppa, nei vari stadi, la lavorazione di uno stesso prodotto.
Divisione dividendo quoziente numero
Operazione aritmetica fondamentale mediante la quale dati due numeri detti dividendo e divisore (quest'ultimo diverso da zero), si determina un terzo numero detto quoziente, che sta ad indicare quante volte il divisore è contenuto nel dividendo. Il resto della divisione è quel numero che, aggiunto al prodotto del divisore per il quoziente, dà il dividendo. Se il resto è zero, si dice che il primo numero è divisibile per il secondo; se il resto è diverso da zero, il quoziente è approssimato per difetto. Proprietà della divisione: « moltiplicando (o dividendo) i termini di una divisione per uno stesso numero, il quoziente non cambia e il resto risulta pure moltiplicato (o diviso) per quel numero ».
Divise estere equiparate pagamento valute
Termine indicante i vari mezzi di pagamento per regolare le pendenze con l'estero, escluse le valute; comprende le cambiali, le tratte, gli assegni, gli ordini di pagamento e. estensivamente e impropriamente, la moneta cartacea estera. Le divise estere in paesi con convertibilità dei biglietti in oro, cioè a parità aurea, sono dette divise equiparate.
Divinazione futuro carte gioco
Nelle antiche religioni, pretesa facoltà di predire il futuro. La divinazione parte dal presupposto che determinate pratiche costringano la divinità a manifestarsi attraverso segni naturali o soprannaturali. Largamente praticata dalle caste sacerdotali delle religioni greca, etru-, romana, la divinazione testimoniò in ogni tempo i continui tentativi dell'uomo per penetrare i misteri dello spirito. Le sibille antiche; gli astro-Ioghi, gli indovini e maghi del Medio Evo; i cultori dello spiritismo e della rabdomanzia di oggi, attestano questa profonda aspirazione dell'uomo attualmente sfociata nelle scienze cosiddette metapsichiche. La religione cristiana condanna come opera demoniaca la divinazione (studio dei voleri divini attraverso occulte pratiche), e ammette solo lo spirito profetico, di ispirazione divina, nei santi. Nel Medio Evo la Chiesa condannava al rogo i maghi, gli indovini; oggi li considera pubblici peccatori. La divinazione si suddivide, in base al segno che interpreta, in: necromanzia (visione di morti); astrologia (studio del corso degli astri); oni-romanzia (sogni); cartomanzia (carte da gioco); chiromanzia (lettura della mano).
Divertimento sollievo fatica Mozart
Sollievo dalle fatiche quotidiane e dalla preoccupazione. In musica, forma musicale di carattere brillante e giocoso. In Francia designava un intermezzo di danza nelle opere teatrali, in voga nel XVII e XVIII secolo. Mozart ha lasciato una ventina di divertimenti per vari strumenti. È anche detto divertimento un passaggio inserito fra due proposizioni tematiche nella fuga, con carattere di diversivo.
Divenire Aristotele, Eraclito
Concetto che nella filosofia greca rappresentò, in Eraclito e nella scuola ionica, il fluire perenne del tutto, in contrapposizione all'essere statico ed immobile di Parmenide; in Aristotele, il termine indica il passaggio dalla potenza all'atto. Nella filosofia moderna è fondamentale l'affermazione hegeliana del divenire come unità sintetica dell'Essere e del Nulla che ne costituiscono solo elementi parziali e di per sé insussistenti.
Dittico libretto Vescovi Martiri
Il termine indicò una specie di libretto usato nell'antica Roma, formato da due tavolette congiunte tra loro a foggia di libro e spalmate di cera, sulle quali venivano scritte per lo più brevi comunicazioni, trasmesse poi per mezzo di schiavi. Oltre che di legno, le tavolette erano fatte anche di materia pregiata come avorio, o metallo lavorato e riccamente inciso; in tal caso i dittici servivano per iscrivervi elenchi di consoli e di altri magistrati e, presso i Cristiani, che li usarono frequentemente, nomi di Vescovi e di Martiri. Nel Medio Evo il nome fu dato a due tavolette di soggetto religioso (dipinte o intagliate), spesso chiudibili con cerniera. Questo dittico venne anche detto ancona.
Dittatore Mussolini Hitler Stalin
Magistrato straordinario romano munito di imperium maximum, cioè della totalità dei poteri civili e militari. Si ignora in quale epoca sia stata istituita tale magistratura. In genere era il senato che decideva quando doveva essere nominato un dittatore e demandava la nomina ai consoli. Più tardi il dittatore fu eletto dai comizi. Il dittatore restava in carica al massimo sei mesi, e la sua autorità, di regola, non si estendeva fuori d'Italia. Durante la permanenza in carica del dittatore, i due consoli restavano in carica, ma come suoi subordinati. Inoltre, il dittatore si avvaleva di un magister equitum. Venivano in quel periodo sospese le più notevoli garanzie politiche introdotte dalla repubblica. La pienezza del potere supremo trovava la sua espressione esteriore nel diritto, attribuito al magistrato, di farsi precedere, anche in città, dai littori (prima 12, poi 24). Fu sempre rigidamente mantenuto il carattere della temporaneità della carica; il dittatore si dimetteva, insieme al magister equitum, appena compiuta la missione per cui era stato nominato. E certo che la dittatura fu limitata al primo periodo della repubblica: già nel III secolo a.C, infatti, troviamo segni di decadimento dell'istituto, sia nelle forme che nel contenuto dei poteri. Dal 217 a.C. non si hanno più dittatori militari, e dal 202 neppure civili. Nell'82 a.C, ad opera di Siila, la dittatura risorse violenta ed illegale col pretesto della riorganizzazione dello stato. Anche Cesare, nel 49 a.C, si fece nominare dittatore. La magistratura fu abolita ufficialmente dalla lex Antonia de dictatura tollenda del 44 a.C. Il nome e l'istituto vennero ripresi nella prima metà del XIX sec. Si fecero nominare dittatore Simone Bolivar, eroe della lotta per l'indipendenza degli stati dell'America Latina; Emanuele Rosas, in Argentina. Garibaldi stesso, sbarcato in Sicilia, assunse spontaneamente la carica di dittatore in nome di Vittorio Emanuele II. Negli stessi anni, il Farini si fece nominare « dittatori delle Provincie modenesi e parmensi ». Per estensione, è detto dittatore chi esercita comunque un potere personale assoluto. In questo senso furono detti dittatori Mussolini, Hitler, Stalin.
Disturbo della quiete pubblica o privata schiamazzi rumori
Consiste nel disturbare le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi, i trattenimenti, mediante schiamazzi o rumori, abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali.
Distruzione materie prime danneggiamento affissioni
Azione del distruggere. In diritto, la distruzione può ledere un interesse protetto dalle leggi ed è reato che comporta varie pene previste dal Cod. pen. In particolare, la distruzione di atti e documenti, atto criminoso la cui gravità è in relazione alla maggiore o minore importanza degli atti e dei documenti distrutti, è punita con la reclusione da 8 a 24 anni, o con l'ergastolo nei casi più gravi, quando riguarda atti o documenti concernenti la sicurezza dello stato; se riguarda atti pubblici o privati, è punita con le stesse pene previste per i rispettivi delitti di falso (art. 490 Codice penale). La distruzione di materie prime comporta la pena della reclusione da 3 a 12 anni, se causa grave danno alla produzione nazionale. La distruzione di navi è delitto contro la personalità dello stato, punito con la reclusione da 8 a 24 anni, o, nei casi più gravi, con l'ergastolo. La stessa pena è prevista per la distruzione di strade, stabilimenti, convogli ed altre opere militari (art. 253 Codice penale). La distruzione di affissioni è punita con ammenda fino a 24.000 lire. La distruzione di cose proprie, al fine di conseguire per sé o per altri il prezzo di un'assicurazione contro infortuni, è punita con la reclusione da 6 mesi a tre anni. La distruzione di cose altrui (danneggiamento) è punita con la reclusione fino ad un anno.