Nelle antiche religioni, pretesa facoltà di predire il futuro. La divinazione parte dal presupposto che determinate pratiche costringano la divinità a manifestarsi attraverso segni naturali o soprannaturali. Largamente praticata dalle caste sacerdotali delle religioni greca, etru-, romana, la divinazione testimoniò in ogni tempo i continui tentativi dell'uomo per penetrare i misteri dello spirito. Le sibille antiche; gli astro-Ioghi, gli indovini e maghi del Medio Evo; i cultori dello spiritismo e della rabdomanzia di oggi, attestano questa profonda aspirazione dell'uomo attualmente sfociata nelle scienze cosiddette metapsichiche. La religione cristiana condanna come opera demoniaca la divinazione (studio dei voleri divini attraverso occulte pratiche), e ammette solo lo spirito profetico, di ispirazione divina, nei santi. Nel Medio Evo la Chiesa condannava al rogo i maghi, gli indovini; oggi li considera pubblici peccatori. La divinazione si suddivide, in base al segno che interpreta, in: necromanzia (visione di morti); astrologia (studio del corso degli astri); oni-romanzia (sogni); cartomanzia (carte da gioco); chiromanzia (lettura della mano).
giovedì 17 aprile 2008
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