Uomo politico e oratore greco (Atene circa 390-Rodi dopo il 330 a.C). Nel 348 fu mandato nel Peloponneso con l'incarico di costituire una lega da opporre a Filippo il Macedone, ma fallì l'intento. La sua rivalità con Demostene assunse aspetti drammatici quando nel 346 fu da questi fatto accusare di prevaricazione. Eschine si difese accusando a sua volta Timarco, che fu poi condannato. Dopo Cheronea ostacolò la proposta di Ctesifonte per l'assegnazione di una corona d'oro a Demostene in segno di riconoscimento per i suoi alti meriti. Nel 330 andò in esilio ad Efeso, a Samo e infine a Rodi dove fondò una scuola di eloquenza e dove morì. Ci restano di lui le tre orazioni: Contro Ctesifonte; Contro Timarco; Sulla corrotta ambasceria, le quali sono tutte legate alla rivalità con Demostene. Il suo stile è nitido e chiaro, il tono grave e pacato, senza gli impeti e la passione dell'oratoria del suo grande avversario. È noto il giudizio di Quintiliano: « Eschine ha più carne, ma meno muscoli di Demostene ».
mercoledì 23 aprile 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento