Organo fondamentale delle piante. È una appendice, di superficie più o meno estesa e di spessore sottile, di cui sono dotate le piante cormofite. La foglia è inserita in un punto del fusto o del ramo, detto nodo. Nell'angolo formato dal piano della foglia con l'asse del suo sostegno nasce generalmente una gemma da cui si origina un ramo o un fiore; in questo caso la foglia è detta brattea. Partì costitutive della foglia sono la base, il picciolo (che può mancare, e allora la foglia è detta sessile) e la lamina o lembo (che può mancare, nel qual caso la foglia è detta fillodio). Da ogni nodo possono sorgere anche più foglie (foglia verticillate); se sono due, si dicono opposte. A seconda della loro consistenza, le foglie sono poi dette coriacee, grasse, carnose, ecc. Alcune piante presentano foglie di tipo diverso (eterofillia), in altre le foglie si trasformano in organi di protezione (spine) o in organi di presa (piante carnivore). Principale funzione della F. è di favorire le attività assìmilatrici delle piante (fotosintesi, scambi gassosi, ecc.). Molti tipi di foglie servono come ornamento nei giardini, come nutrimento per l'uomo e per gli animali, ecc. La vita delle foglie va da qualche mese a molti anni: il Fraxinus excelsior le porta per due-tre mesi; l'Abies, oltre dieci anni. In genere, le foglie cadono dalla pianta prima che nascano le nuove foglioline (foglia caduche); in alcune piante, però, come nel gen. Quercus, esse restano per qualche tempo sulla pianta anche secche (foglia marcescenti).
mercoledì 30 aprile 2008
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