martedì 29 aprile 2008

Figure grammaticali

Forme non ordinarie e non propriamente corrispondenti alle regole, che tuttavia si usano per dare vivacità e rapidità al discorso. Si suddividono in figure grammaticali di costrutto o sintattiche e figure grammaticali di parola. Nelle prime osserviamo: omissione di qualche parte del discorso (ellissi, asindeto, zeugma); ricchezza di termini superflui (pleonasmo, polisindeto, litote, ripetizione); corrispondenza di parole con suoni analoghi (paronomasia, omoteleuto); ravvicina-namento di termini con significato analogo od opposto (parallelismo, endiadi, sinonimia, gradazione, antitesi, paradiastale, bisticcio); eliminazione di corrispondenza nette varie parti del discorso (sillessi, etiallage); inversione dell'ordine usuale delle parti del discorso (chiasmo, iperbato, prolepsi). Le figure grammaticali di parola possono essere: foniche (contrazione, crasi, dialefe, assimilazione, caduta di consonanti, rotacismo, metatesi, tmesi, antitesi, protesi, epentesi, paragoge, aferesi, sincope, apocope); metriche (sistole, diastole, dieresi, sineresi); etimologiche (analogia, etimologia popolare, onomatopea, catacresi, metalessi, antifrasi, eufemismo); morfologiche (eteroclisia, contaminazione, anomalia).

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