sabato 19 aprile 2008

Elica controrotante navale

Nella tecnica navale, è l'organo di propulsione costituito da un certo numero di pale (non più di quattro), disposte radialmente attorno ad un mozzo solidale all'albero rotante. Ogni pala ha una parte, detta faccia, che, girando, agisce sull'acqua; la parte inattiva è detta dorso. Le eliche navali sono di bronzo fosforoso, di ghisa o di acciaio o di altre leghe speciali. Nelle navi di grande tonnellaggio sono usate, a volte, due o più eliche, controrotanti e a pale orientabili. In aeronautica, è l'organo costituito da due o più pale di alluminio, legno o lamiera di acciaio, rotante intorno ad un asse ed applicato al motore di un velivolo per imprimergli la velocità necessaria al volo. Le pale dell'elica, rotando vorticosamente, spostano all'indietro una massa d'aria ricevendo per reazione una spinta in avanti; la spinta è proporzionale alla velocità e alla massa dell'aria spostata. Le pale dell'elica sono calettate sul mozzo ed hanno una inclinazione (incidenza) che varia procedendo dal mozzo verso l'estremità. Questo perché, decrescendo dall'estremità verso il centro la velocità di rotazione delle pale, se queste fossero dritte si avrebbe una diminuzione di rendimento nei diversi punti della pala. L'elica a passo variabile consente di variare in volo il calettamento delle pale, secondo l'angolo desiderato, per fornire un maggiore rendimento a seconda delle diverse velocità del velivolo; vale a dire che, a velocità maggiore, corrisponde un maggiore angolo di calettamento, e viceversa. In teoria, per aumentare il rendimento di un'elica alle alte velocità occorrerebbe aumentare la lunghezza delle sue pale; ma ciò è impossibile, anche perché le estremità delle pale raggiungerebbero velocità inattuabili (dell'ordine della velocità del suono, con tutti i fenomeni relativi). Si ricorre allora o all'aumento del numero delle pale, o all'uso di eliche controrotanti ad alberi coassiali, o all'uso di pale cortissime e con le estremità tronche. La concezione dell'elica si deve a Leonardo da Vinci, il primo uso pratico in aeronautica si ebbe con l'applicazione sui dirigibili. I fratelli Wright, per i primi, l'applicarono ad un velivolo più pesante dell'aria.

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