mercoledì 23 aprile 2008

Esplosivo

Sostanze nelle quali può aversi il fenomeno della esplosione. Gli esplosivi possono essere solidi, liquidi e gassosi: si dicono deflagranti o lenti, se la velocità di propagazione dell'esplosione è dell'ordine di alcune centinaia di metri al secondo; detonanti, se la velocità di propagazione è di alcune migliaia di metri al secondo. Gli esplosivi detonanti di più bassa sensibilità sono detti dirompenti. Gli esplosivi deflagranti trovano largo impiego come cariche di lancio nelle armi da fuoco; i normali esplosivi detonanti (esempio: fulminato di mercurio) sono adoperati come sostanze innescanti; gli esplosivi dirompenti di impiego bellico comprendono le cariche di scoppio di bombe, proietti, ecc. Fra quelli destinati ad altro uso vanno ricordati gli esplosivi da distruzione e da mina. Gli esplosivi possono essere costituiti da uno o più composti chimici ben definiti (nitroglicerina, tritolo, fulminati), oppure da un miscuglio di questi (polvere nera, chedditi, nitrato d'ammonio, ecc.). Di un esplosivo importa conoscere il grado di purezza, la densità, la composizione chimica, la sensibilità (all'urto e all'innescamento), la velocità di esplosione, la temperatura di accensione, il grado di stabilità, ecc.

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