domenica 8 novembre 2009

Il Pino e le sue speci più comuni

In primavera i rami nerastri del pino si allungano mettendo un germoglio verde. Ecco due nuovi germogli. Il pino ha due specie di fiori: con stami, che producono il polline, e con ovuli che lo raccolgono per formare il seme. Alla base di questo germoglio vi sono numerosi granuli gialli: sono i fiori con stami. Ogni fiore è formato da numeros stami carichi di polline. Il vento stacca il polline dagli stami e lo spande per l'aria (impollinazione anemofila). Sulla cima dell'altro germoglio vi è una pallottolina, detta cono, formata da scaglie rossastre: ogni scaglia porrta due piccoli ovuli. Il cono è dunque un mazzetto (infiorescenza) di fiori ad ovuli. Questi devono ricevere il polline portato dal vento (impollinazione) per poter formare il seme. Questo tratto ramo è un germoglio dell'anno precedente ormai divenuto legnoso. Il cono che era sulla sua cima si è piegato da un lato per far posto al nuovo germoglio; il germoglio è ora di color verde e al suo interno i fiori si stanno trasformando in semi (maturazione). Adesso vediamo alcune specie di pino:


Pino Silvestre: Ha pochissime esigenze; cresce spesso solitario nei punti più esposti al vento e al gelo. Si trova persino a una latitudine di 2200 metri (Val di Susa, Valtellina, Val Venosta). Il fusto è rossastro, slanciato; i rami più bassi sono nudi.




Pino Marittimo: E' un albero alto slanciato dalla chioma tondeggiante. Predomina sul litorale tirrenico; sull'Adriatico si trova solo nella pineta di Ravenna e nelle Puglie. Si pianta spesso direttamente lungo le spiagge per fissare i terreni sabbiosi. E' la conifera che da la maggior quantità di resina: ne può produrre da 6 a 7 chilogrammi l'anno.




Pino Cembro: E' chiamato "il Giardino delle Alpi". Ha un tronco massiccio, rami corti e robusti. Forma bei boschi nelle Alpi centrali. Lo si trova anche isolato su vette esposte al vento e alle bufere, fino a 2500 metri. Il gelo, il vento e le folgori lo mutilano talvolta di parte dei rami e della chioma.




Pino Montano: Predilige in genere terreni calcarei. Questo albero, diffuso particolarmente sulle Dolomiti, presenta diverse varietà: cresce cioè in forme arboree alte fino a 25 metri e in forme cespugliose col tronco strisciante: in questo caso si chiama pino mugo. Il mugo può allargarsi sul terreno fino a coprire uno sazio circolare di 15 metri di diametro. La resina del mugo contiene un olio (olio di mugo) che ha notevoli proprietà medicinali. Il pino montano può crescere sino ad un0'altitudine di circa 2500 metri.





Pino domestico: E' definto l'albero più bello d'Italia. Il suo tronco rossastro, scaglioso, si ramifica solo in alto a una chioma a ombrello. Questo albero non ama le grandi altitudini: giunge al massimo , sino a 1000 metri. Domina nella famosa pineta di Ravenna e lungo il litorale tirrenico (pineta di Tombolo). E' detto anche pino da pinoli: ci da infatti i pinoli commestibili.

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