Parola nata in Francia, passata in Italia e Germania dal secolo VIII indica la carica e la dignita dell'abate. Nel periodo feudale l'abbazia fu considerata (come il vescovato) un benificio che talvolta i re assegnavano anche i secolari: il termine abbatia indicò i beni del benificio, mentre monasterium significa il possesso del benificio. La riforma monastica, iniziata dall'abbazia di Cluny, reagì a questa tendenza favorendo l'accentramento delle abbazie per costruire una congregazione esente dalla giurisdizione episcopale, e dipendente direttamente dalla Santa Sede. Ma già alla fine del secolo IX abbatia e monasterium erano sinonimi e abbazia venne così ad indicare, anche in tempi moderni, sia la comunità sia l'edificio da essa abitata.
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