Giovanni Calvino nacque a Noyon, in Francia, il 10 luglio 1509. Studiò letteratura e diritto: sembrava dovesse diventare un erudito umanista; ma ben presto l'interesse per le questioni religiose ebbe il sopravvento su quelle letterarie. A Parigi, dove si era trasferito per studiare, comincia a frequentare gruppi di simpacizzanti per la Riforma predicata da Lutero; ma in Francia, paese cattolico, non tirava aria troppo favorevole ai protestanti, ed anche il nostro giovane studente prima di incappare in un arresto, cercò rifugio in una vicina Svizzera. Si stabì dapprima a Basilea, città che essendo già passata alla religione protestante gli offriva una sicura stabilità. Qui, ritrovata la quiete, pensò di compilare un testo nel quale esporre tutte le proprie ideein materia religiosa. E poichè era un ragionatore acuto, estremamente logico ed anche brillante, compose un'opera di grande interesse che andò letteralmente a ruba. Per comprendere
come una dissertazione religiosa potesse destare un interesse generale, bisogna rendersi poco conto della mentalità dell'epoca; Erano tempi in cui si parlava e si leggeva molto di argomenti religiosi. Proprio in quel tempo il clero protestante di un altro centro svizzero, Ginevra, era impeganto nel tentativo di convertire alla Riforma la popolazione della città. Avuta notizia del libro di Calvino, si pensò di invitare il giovane autore a tenere un corso di predicazione nella loro città. Calvino accettò, e fece così il suo ingresso in quella città, che sarebbe divenuta la sua seconda patria. Nel corso di pochi anni questo straniero aveva acquistato un tale prestigio che poteva imporre la propria volontà e le proprie teorie, non solo a tutti gli ecclesiastici e a tutti i fedeli, ma anche agli organi politici che avevano il governo del piccolo Stato. Giovanni Calvino, protestante, riuscì, a realizzare quello che era stato il sogno di molti grandi uomini di Chiesa cattolica: cioè la perfetta dipendenza dello Stato dalla Chiesa; la Chiesa era la mente che dettava le norme. Nello Stato di Ginevra si potevano così vedere i gendarmi che davano una multa a chi arrivava in ritardo al sermone domenicale o addirittura mettevano in arresto chi per troppo tempo non si accostava all'Eucarestia; da parte loro i pastori, cioè i sacerdoti, dovevano accettare il controllo delle autorità politiche sulla loro moralità e sulla loro preparazione culturale. E' vero che da principio molti ginevrini si ribellarono a questa tutelatroppo intransigente; e riuscirono anche a costringere Calvino a fuggire dalla città (1538). Egli si recoò a Strasburgo, dove incapace di stare inattivo, diresse una congregazione religiosa, e fondò con i propri denari un pensionato per studenti; in questo periodo pensò di prendere moglie e, non avendo tempo di cercarla incaricò dei suoi amici (gente che aveva il suo stesso austero carattere).
sabato 24 ottobre 2009
Giovanni Calvino
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