ROSA: Questo genere comprende alberi e arbusti dal portamento eretto, rampicante o ricadente, quasi sempre muniti di spine. Sono piante forti e resistenti la cui fioritura, più o meno prolungata, può avvenire una sola volta, in primavera-estate, oppure ripetersi in autunno (rose rifiorenti). La corolla può essere semplice (costituita da 5 petali) o doppia (con più petali). Le rose che ammirano nelle vetrine dei negozi o sui balconi o nei giardini sono tutto il risultato di attenti e accurati esperimenti di ibridazione da parte di studiosi e di floricoltori. Le rose spontanee, comuni nelle siepi e, in genere, nei luoghi selvatici, sono a fiore semplice; tra ersse ricordiamo le seguenti specie: Rosa canina, Rosa pendulina, Rosa moschata, Rosa gallica di Francia.
FRAGOLA: La fragola è una pianticella erbacea con fusto lungo e strisciante, foglie composte da tre foglioline ovali e piccole fiori bianchi con cinque petali. Dal fusto partono inoltre particolari prolungamenti, detti stoloni, che sono in grado di radicare e dare vita così a nuove pianticelle. La fragola vive alla stato selvatico lungo le strade e nei boschi; viene coltivata per la bontà e il profumo dei suoi frutti, che in realtà sono falsi frutti. Infatti i veri frutti sono costituiti da granellini scuri inseriti sopra la parte carnosa e dolce.
NESPOLO: Il nespolo è un piccolo albero con foglie di colore verde cupo nella pagina superiore, biancastre e pelose in quella inferiore. I fiori sono grandi, bianchi, solitari; i frutti sono di color bruno-rugginoso, pelosi, hanno la polpa dolce-acidula e contengono dei semi duri e piatti. Il nespolo viene coltivato sia per la raccolta dei frutti sia a scopo decorativo, per il ricco fogliame. Pure coltivato a scopo ornamentale è il Nespolo del Giappone (Mespilus Japonica) originario del Giappone e della Cina. E' un piccolo albero con foglie acuminate di colr verde cupo e pelose nella pagina superiore, di color ferro-ruggine in quella inferiore. I fiori di color bianco o rosato, sono riuniti in ricche infiorescenze e danno origine a grappoli di frutti di colore arancio con grossi semi e polpa dolce-acidula.
LAMPONE: Il lampone è un arbusto rovvisto di numerosi fusti di lunghezza variabile che formano un intricato groviglio. Le foglie hanno la pagina inferiore coperta da una fine peluria; i fiori sono piccoli e bianchi; i frutti sono in realtà delle infruttescenze formate dall'insieme di tanti frutticini. Assai simili al lampone sono i rovi veri e propri (Rubus Fruticosus), arbusti spinosi comunissimi nelle siepi e nei boschi, dotati di infiorescenza a grappolo rosa o bianche, da cui derivano le comuni more di colr nero.
MELO: E' un albero che può raggiungere anche i 10 metri di altezza, con un trocno eretto non troppo robusato e con una ricca chioma che diventa completamente bianca o rosa in primavera per l'abbondante numero di fiori emessi. La corteccia, liscia e bruna negli individui giovani, con il passare del tempo diventa grigiastra e si fessura in minute scaglie. Le foglie, sono lisce, ovoidali, di colr verde lucente e hanno il margine doppiamente seghettato. I fiori, riuniti in infiorescenze, sono come abbiamo detto rosa o bianchi. Il frutto in realtà è un falso frutto, più precismante un pomo: il vero frutto è il torsolo, che contiene i semi ed è circonadarto dalla bianca e polpa carnosa rivestita da una pelliccia cerosa (la buccia), di colre e aspetto diversi secondo le varietà. La forma del frutto è più o meno sempre tondeggiante con due caratteristiche di pressioni contenuti l'una il piccolo e l'altro il residuo del fiore. Il melo attulamente coltivato deriva da alcune specie selvatiche (Malus pumila, Malus silvestris, ecc) e comprende numerose varietà ampiamente coltivate e di grande interesse per l'economia e la coltivazione umana. In Italia, si coltiva particolarmente in Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Veneto e Campania. In Europa i paesi produttori sono oltre all'Italia, la Francia, l'Inghilterra, la Germiania, e la Svizzera. Simile al melo ma appartenente a un genere diverso è il cotogno (Cydonia vulgaris) che produce frutti chiamati mele cotogne. Essi sono commestibili allo stato fresco, cioè crudi, mentre costituiscono un ottima materia primaper la preparazione di canditi, marmellate, conserve e gelatine di frutta.
PERO: Il pero è un labero che può raggiungere i 18 metri di altezza; il fusto e la chioma si presentano in modo molto diverso secondo i sistemi di allevamento (a piramide, a palmetta, a spalliera). La corteccia è grigio-bruna e presenta della fessure longitudinali; Le foglie sono più rotonde di quelle del melo, lisce, di colre verde scuro, lucente nella pagina superiore, verde più chiaro nella pagina inferiore. I fiori sono bianco-rosei, riuniti in infiorescenze e danno vita a falsi frutti, cioè a dei pomi di forma caratteristica allungata, arrotondata e ingrossata ad un estremità, appuntita e assottigliata all'altra estremità. Il torsolo il vero frutto che contiene i fiori ovoidali, appiattiti bruno-neri è circondato da una polpa bianca e succosa.
sabato 21 novembre 2009
Le rosacee
domenica 8 novembre 2009
Il Pino e le sue speci più comuni
In primavera i rami nerastri del pino si allungano mettendo un germoglio verde. Ecco due nuovi germogli. Il pino ha due specie di fiori: con stami, che producono il polline, e con ovuli che lo raccolgono per formare il seme. Alla base di questo germoglio vi sono numerosi granuli gialli: sono i fiori con stami. Ogni fiore è formato da numeros stami carichi di polline. Il vento stacca il polline dagli stami e lo spande per l'aria (impollinazione anemofila). Sulla cima dell'altro germoglio vi è una pallottolina, detta cono, formata da scaglie rossastre: ogni scaglia porrta due piccoli ovuli. Il cono è dunque un mazzetto (infiorescenza) di fiori ad ovuli. Questi devono ricevere il polline portato dal vento (impollinazione) per poter formare il seme. Questo tratto ramo è un germoglio dell'anno precedente ormai divenuto legnoso. Il cono che era sulla sua cima si è piegato da un lato per far posto al nuovo germoglio; il germoglio è ora di color verde e al suo interno i fiori si stanno trasformando in semi (maturazione). Adesso vediamo alcune specie di pino:
Pino Silvestre: Ha pochissime esigenze; cresce spesso solitario nei punti più esposti al vento e al gelo. Si trova persino a una latitudine di 2200 metri (Val di Susa, Valtellina, Val Venosta). Il fusto è rossastro, slanciato; i rami più bassi sono nudi.
Pino Marittimo: E' un albero alto slanciato dalla chioma tondeggiante. Predomina sul litorale tirrenico; sull'Adriatico si trova solo nella pineta di Ravenna e nelle Puglie. Si pianta spesso direttamente lungo le spiagge per fissare i terreni sabbiosi. E' la conifera che da la maggior quantità di resina: ne può produrre da 6 a 7 chilogrammi l'anno.
Pino Cembro: E' chiamato "il Giardino delle Alpi". Ha un tronco massiccio, rami corti e robusti. Forma bei boschi nelle Alpi centrali. Lo si trova anche isolato su vette esposte al vento e alle bufere, fino a 2500 metri. Il gelo, il vento e le folgori lo mutilano talvolta di parte dei rami e della chioma.
Pino Montano: Predilige in genere terreni calcarei. Questo albero, diffuso particolarmente sulle Dolomiti, presenta diverse varietà: cresce cioè in forme arboree alte fino a 25 metri e in forme cespugliose col tronco strisciante: in questo caso si chiama pino mugo. Il mugo può allargarsi sul terreno fino a coprire uno sazio circolare di 15 metri di diametro. La resina del mugo contiene un olio (olio di mugo) che ha notevoli proprietà medicinali. Il pino montano può crescere sino ad un0'altitudine di circa 2500 metri.
Pino domestico: E' definto l'albero più bello d'Italia. Il suo tronco rossastro, scaglioso, si ramifica solo in alto a una chioma a ombrello. Questo albero non ama le grandi altitudini: giunge al massimo , sino a 1000 metri. Domina nella famosa pineta di Ravenna e lungo il litorale tirrenico (pineta di Tombolo). E' detto anche pino da pinoli: ci da infatti i pinoli commestibili.
sabato 7 novembre 2009
Le Cucurbitacee
Zucca: La zucca è coltivata in molte varietà nei nostri orti fin da epoche antichissime; sembra sia originaria dell'Asia meridionale. E' un pianta dal fusto strisciante, lungo anche alcune decine di metri e ricoperto di ispidi peli. Possiede grandi foglie e fiori di color giallo-arancio, le cui corolle hanno un diametro di circa una decina di centimetri. Il fatto che il fusto siua strisciante è veramente provvidenaziale. La loro polpa serve per preparare minestre o viene consumata fritta. Anche i fiori e persino i semi vengono utilizzati. I fiori fritti sono una vera ghiottoneria, mentre i semi possono servire come rimedio contro la tenia.
Zucchina: E' una speice orticola largamente coltivata. I suoi frutti dalla forma cilindrica si consumano quando sono ancora piccoli e teneri.
Anguria: L'anguria è una pianta coltivata fin dall'antichità nelle regioni africane bagnate dal Nilo. La sua coltivazione è ora diffusa in tutti i paesi a clima temperato. Ne esistono parecchie varietà diverse forme per dimensione, per forma (rotonde, oblughe) e per la polpa dei frutti (rossa, bianca, gialla). Il suo nome deriva dal greco e significa vaso. Infatti svuotato dalla polpa, il frutto può assomigliare ad un vaso.
Cetriolo: E' un'altra notissima Cucurbitacea oroginaria dell'India i cui frutti vengono consumati freschi oppure in conserva sotto aceto. Se ne coltivano diverse varietà: a frutti verdi, gialli, bianchi. I più diffusi sono quelli a frutti verdi che, contrariamente a quanto avviene per tutti gli altri frutti, si consumano prima che siano maturi. Oltre che per uso alimentare, i cetrioli sono utilizzati anche in medicina. Infatti il loro succo ha diverse proprietà. Spalmato sulla pelle, la ammorbidisce; bevuto serve come rimmedio contro il catarro bronchiale e anche come depurativo del sangue.
Melone: Originaria dell'India e dell'Africa, questa pianta a frutti di forma piuttosto ovale, ricoperti da una scorza di diverso colore a seconda della varietà. Ve ne sono di verdi, gialli e persino nerastri, a scorza liscia e a scorza rugosa. La polpla è generalemente giallo-arancioed ha un intenso e caratteristico profumo. Viene consumata come frutta oppure come antipasto insieme con i salumi.
Cocomero Asinino: Questa pianta, dai frutti carnosi di colr verde e di forma allungata, cresce nelle zone incolte in tutta la regione mediteranea. I suoi frutti si comportano in modo veramente originale. Quando, giunti a maturità, si staccano dalla pianta, e schizzano fuori tutti i loro semi. Questi fuoriescono dal foro, lasciato dal penducolo che teneva i frutti attaccati alla pianta. In questo modo il cocomero asinino si assicura la propagazione della specie. Il frutto di questa pianta contiene un succo in cui si trova una sostanza (eleterio) che ha proprietà purgative.
giovedì 5 novembre 2009
Le felci
Le felci comprendono 5000 specie, viventi in tutto il mondo ma specialmente nelle zone tropicali. Esse sono piante belle, a foglie bipennate e talvolta frastagliate; vivono generalmente nei luoghi umidi e ombrosi e soltanto nelle zone tropicali si trovano specie d'aspetto di alberi che raggiungono l'altezza di una ventina di metri. Ecco alcune delle più comuni speci di felci:
Felce Maschio: E' una delle più comuni felci dei nostri boschi e la più diffusa; raggiunge l'altezza di un metro. Il rizoma di questa pianta è usato fin dall'antichità come vermifugo: è impiegato specialmente contro la tenia.
Felce Femmina: Un tempo si credeva che queste due felci fossero rispettivamente il maschio e la femmina di una stessa specie; di qui il loro nome. La felce femmina è coltivata in numerose varietà come pianta ornamentale.
Felce Dolce: E' una felce molto comune che vive nei terreni sassosi, alla base di vecchi muri o di alberi. La felce dove vive a lungo; come del resto succede per le altre felci, il fusto, strisciante, si allunga ad un estremo arricchendosi ogni anno di nuove foglie, mentre le parti vecchie muoiono. Infatti, il polipodio è una parola di derivazione greca che significa con molti piedi.
Lingua di Cane: E' alta da 30 a 60 centimetri; il lembo delle foglie è intero, spesso arricciato all'estremità. I Romani la chiamavano limba vecinei cioè (lingua della vicina).
Felce Arborea: Questa elegante pianta cresce nell'isola di Ceylon. La foglia avvolta a spirale è una foglia giovane.
Felce Capelvenere: E' una elegantissima felce dalle fronde leggere e delicate che cresce nelle grotte e sulle rocce molto umide; viene coltivata anche a scopo ornamentale.
Platicerio Biforcato: E' una bellissima felce epifita, cioè vive appoggiandosi sugli alberi; cresce in Africa e in Australia.
mercoledì 28 ottobre 2009
Le orchidee
Le orchidee sono piante erbacee perenni. Molte specie possono raggiungere la venerabile età di 100 anni. Esistono tre tipi di orchidee: terrestri, le epifite e le orchidee con fusto arrampicante. Le orchidee terrestri si comportano come la maggior parte delle altre piante: hanno le radici che affondano nel terreno, un fusto (stelo), foglie e fiori. Le orchidee epifite sono quelle che vivono appoggiandosi ad altre piante; non sono però parassite, adoperano rami o tronchi di altre piante (talvolta anche roccie) soltanto come mezzi di sostegno. La maggior parte di esse possiede radici aeree; dal seme che germina su un ramo o in una cavità di un tronco si sviluppa una radice che poi, divenuta sempre più lunga panzola nel vuoto; essa non ha bisogno di affondare nel terreno; la sua particolare conformazione le permette di assorbire acqua e nutrimento direttamente dalla umida atmosfera in cui è immersa. Le orchidee rampicanti sono liane, con radici terrestri e con fusti che si attorcigliano attorno al tronco di altre piante. Descriviamo le più comuni:
Cattleya: Sono le orchidee più comuni e facili da coltivare. Il loro fiore può raggiungere dimensioni notevoli, che vanno dai tre ai venticinque centimetri di diametro. I colori sono delicati. Molte specie hanno i petali punteggianti con colori contrastanti. Sono originarie dell'America Tropicale.
Lelie: Sono molto simili alle Cattleye e pure originarie dell'America Tropicale. I loro fiori sono grandi, solitamente bianchi con labello rosso o rosa. L'impollinazione artificiale (che ha dato origine ha un numero enorme di ibridi cioè fiori creati dai floricoltori incrociando specie diverse) ha permesso di ottenere dai generi Cattleya e Laelia un nuovo genere: è il Laeliocattleya, caratterizzato da fiori di notevoli dimensioni.
Dendrobi: Sono originarie delle Indie orientali, della Malesia, Cina, Giappone. Sono muniti di foglie ovali che cadono prima della fioritura; hanno fiori muniti di grappoli di smaglianti colori e forme svariatissime.
Cimbidi: Sono originarie delle regioni asiatiche. I fiori sono riuniti in lunghi grappoli fini ed eleganti. Oltre che per la bellezza sono apprezzati per la lunga durata. Il colore dei petali è solitamente arancione o rosa, mentre il labello è macchiato con punti rossi.
Vaniglie: Vivono nell'America equatoriale, in Asia e in Madagascar. Sono orchidee rampicanti con fiori bianco-giallicchi o verdastri. Ad esse appartiene la Vanilla planifolia, il cui frutto costituisce la vaniglia usata come spezia. Annualmente si raccolgono nel mondo circa duemila tonnellate di vaniglia; il frutto della Vanilla planifolia viene però sostiuto in sempre maggiori quantità dalla vaniglia sintetica, meno costosa ma anche molto meno profumata.
Vande: Originarie dell'Indonesia, Birmania, Malesia, sono epifite di grande sviluppo, con grappoli di fiori pendenti che spuntano all'ascella delle foglie. I fiori, abbastanza vistosi, hanno colore bianco, azzurro, rosa o giallo, e sono quasi sempre profumatissimi.
domenica 25 ottobre 2009
Il Sole
Il Sole, secondo la moderna astronomia, è una stella molto modesta, cioè una grande sfera di gas incandescent; una tipica stella nana che gli astronomi classificano, secondo lo spettro luminoso nella classe G2: cioè nell'aspetto della luce solare sono ben evidenti le righe dell'idrogeno. Così osservando, lo spettro della luce del Sole, si è potuto stabilire che l'idrogeno è più abbondante fra tutti gli altri elementi nell'atmosfera solare (si calcola che l'80% degli atomi di essa siano di idrogeno); segue l'elemento elio con l'81%. Resta quindi soltano un 2% per gli atomi di tutti gli altri elementi che sono stati individuati sul Sole; dopo l'elio, i più abbondanti sono: il carbonio, l'azoto, l'ossigeno. Le molecole più numerose quindi i composti più abbondanti, sono il cianogeno, che è formato da carbonio e azoto, e alcuni composti di ossigeno e idrogeno con vari metalli.
sabato 24 ottobre 2009
Giovanni Calvino
Giovanni Calvino nacque a Noyon, in Francia, il 10 luglio 1509. Studiò letteratura e diritto: sembrava dovesse diventare un erudito umanista; ma ben presto l'interesse per le questioni religiose ebbe il sopravvento su quelle letterarie. A Parigi, dove si era trasferito per studiare, comincia a frequentare gruppi di simpacizzanti per la Riforma predicata da Lutero; ma in Francia, paese cattolico, non tirava aria troppo favorevole ai protestanti, ed anche il nostro giovane studente prima di incappare in un arresto, cercò rifugio in una vicina Svizzera. Si stabì dapprima a Basilea, città che essendo già passata alla religione protestante gli offriva una sicura stabilità. Qui, ritrovata la quiete, pensò di compilare un testo nel quale esporre tutte le proprie ideein materia religiosa. E poichè era un ragionatore acuto, estremamente logico ed anche brillante, compose un'opera di grande interesse che andò letteralmente a ruba. Per comprendere
come una dissertazione religiosa potesse destare un interesse generale, bisogna rendersi poco conto della mentalità dell'epoca; Erano tempi in cui si parlava e si leggeva molto di argomenti religiosi. Proprio in quel tempo il clero protestante di un altro centro svizzero, Ginevra, era impeganto nel tentativo di convertire alla Riforma la popolazione della città. Avuta notizia del libro di Calvino, si pensò di invitare il giovane autore a tenere un corso di predicazione nella loro città. Calvino accettò, e fece così il suo ingresso in quella città, che sarebbe divenuta la sua seconda patria. Nel corso di pochi anni questo straniero aveva acquistato un tale prestigio che poteva imporre la propria volontà e le proprie teorie, non solo a tutti gli ecclesiastici e a tutti i fedeli, ma anche agli organi politici che avevano il governo del piccolo Stato. Giovanni Calvino, protestante, riuscì, a realizzare quello che era stato il sogno di molti grandi uomini di Chiesa cattolica: cioè la perfetta dipendenza dello Stato dalla Chiesa; la Chiesa era la mente che dettava le norme. Nello Stato di Ginevra si potevano così vedere i gendarmi che davano una multa a chi arrivava in ritardo al sermone domenicale o addirittura mettevano in arresto chi per troppo tempo non si accostava all'Eucarestia; da parte loro i pastori, cioè i sacerdoti, dovevano accettare il controllo delle autorità politiche sulla loro moralità e sulla loro preparazione culturale. E' vero che da principio molti ginevrini si ribellarono a questa tutelatroppo intransigente; e riuscirono anche a costringere Calvino a fuggire dalla città (1538). Egli si recoò a Strasburgo, dove incapace di stare inattivo, diresse una congregazione religiosa, e fondò con i propri denari un pensionato per studenti; in questo periodo pensò di prendere moglie e, non avendo tempo di cercarla incaricò dei suoi amici (gente che aveva il suo stesso austero carattere).
lunedì 19 ottobre 2009
Muffe e Lieviti
Quello delle muffe è un mondo complesso e multiforme. Le piantine singole che formano le muffe sono sempre molto piccole, talvolta microscopiche, perchè formate da una sola cellula. Ma per la maggior parte le muffe sono pluricellulari e, in questo caso le loro dimensioni, raggiungono e superano il millimetro. Vi sono anche muffe gigantesche: i filamenti della muffa grigia, per esempio sono alti fino a 15 centimetri. Anche le forme sono svariatissime; ad alberello, a bastoncino, a funghetto, a pennelli ecc.
Solitamente la produzione di muffe avviene per mezzo di spore, le cellule riproduttive per mezzo delle quali si producono le piante che non hanno ne semi ne fiori. Dalla spora si sviluppa poi il nuovo organismo. La produzione delle muffe avviene sia in maniera agamica, cioè senza fecondazione di cellule femminili, che in maniera sessuata, cioè con la fecondazione.
LIEVITI
Il nome scientifico della famiglia dei lieviti è Saccaromicetacee "dal greco zucchero" e "fungo", questo perchè come vedremo i lieviti hanno molto a che fare con gli zuccheri. I lieviti sono organismi unicellulari cioè formati di una sola cellula. Le loro dimensioni, quindi sono microscopiche, di solito, è rotondeggiante o a elisse. Talvolta le cellule dei lieviti si presentano riuniti come catene. I lieviti sono molto abbondanti nei materiali zuccherini, negli escrementi, nel latte, nei terreni e anche nell'aria. Sono ricchi di vitamine e di sostanze proteiche: per questo sono usati nell'alimentazione e in cucina.
I cristalli
Noi sappiamo che tutta la crosta terrestre è formata da minerali; questi minerali possono presentarsi in due modi: o allo stato amorfo (che significa senza forma) o allo stato cristallino. Le sostanze amorfe, come l'argilla, sono pochissime, e anch'esse , col tempo tendono a trasformarsi in cristalline. Per questo, possiamo dire che lo stato cristallino è la forma stabile in cui si trovano i minerali solidi. Ci domandiamo spesso non si vedono ovunque?La spiegazione è semplice: i minerali sono ammassi di cristalli quasi sempre così piccoli che non sono distinguibili l'uno dall'altro; ma riuniti in enormi quantità sono proprio essi che formano gran parte della crosta terrestre. La roccia chiamata granito quella calcarea, e quindi tutti i marmi, bianchi o colorati, non sono che enormi ammassi di miriadi di minutissimi cristalli; gli stessi granelli di sabbia sono formati da piccolissimi cristalli di silice e altri minerali.
Cristallo di zolfo: A forma bipiramidale. Questi cristalli hanno una tipica lucentezza resinosa. Lo zolfo viene impiegato in un gran numero di industrie.
Cristalli di leucite: Hanno una forma di icotetraedro (24 facce). La leucite è un minerale da cui si estraggono potassio e alluminio.
Cistalli di pirite: a forma di cubo. La irite è un minerale di ferro e zolfo, usato per la preparazione dell'acido solforico.
Cristalli cubici di salgemma: Questo minerale ha la medesima composizione del sale da cucina: cloro e sodio. Si trova infatti in antichissimi giacimenti marini. Viene usato nell'industria chimica.
Cristalli di gesso: Solfato di calcio, a forma di prisma, geminati (cioè uniti in modo che alcune parti sono in comune a ferro di lancia.
Cristalli di quarzo ha forma di prismi terminati da piramidi: Il quarzo è un minerale composto di silicio e ossigeno. I grossi cristalli di quarzo, che spesso presentano colori diversi, vengono sfaccettati e adoperati come pietre da ornamento.
Cristalli cubici di galena: La galena è un minerale composto di piombo e zolfo. Spesso contiene anche argento, ed è appunto usato per l'estrazione di questo metallo prezioso.
Cristalli di fluorite a forma di cubo, geminati: La fluorite è un minerale di calcio e fluoro, viene usata nell'industria degli smalti.
giovedì 15 ottobre 2009
La Palma da cocco e la Palma da olio
PALMA DA COCCO
L'aspetto: Il cocco ha un tronco slanciato, che può superare i 20 - 22 metri. La base è conica, alta 1 metro e mezzo e un diametro di 50 - 70 centimetri; sopra di essa si innalza la robusta, elastica colonna che ha un diametro di 25 - 35 centimetri. Alla sommità c'è una grande corona di una quindicina di foglie pennate, lunghe 4 - 5 metri.
Il Fiore: Più esattamente si dovrebbe dire l'infiorescenza, perchè è formata di tanti fiori riuniti a grappolo. Essa appare all'ascella delle foglie di un anno ed è racchiusa, in una spata color giallo bruno. A maturità la spata si apre e nasce l'infiorescenza, formata di una quarantina di rametti sottili: di essi la maggior parte, più alti, portano soltanto moltissimi fiori maschili, mentre i più bassi recano ciascuno alla base un solo o pochissimi fiori femminili.
La noce di cocco: Ed eccoci al famoso frutto del cocco. La noce è una drupa, ha una lunghezza di 20 - 30 centimetri, un diametro di 11 - 25 centimetri e pesa da 0,5 a un chilo e mezzo. Lo strato esterno (epicarpo) è una pellicina liscia, lucida, impermeabile; lo strato che sta sotto (mesocarpo) è il mallo; è spesso fibroso e copre un endocarpo o noce, duro, legnoso, il quale è poi il nocciolo o il seme. Nell'interno del seme c'è l'albume che verso l'esterno è carnoso, grasso, mentre nell'interno diviene liquido, lattiginoso: si tratta del latte di cocco. l'albume serve per nutrire l'embrione piccolissimo, che sta immerso nella nutriente polpa.
L'utilizzazione: La pianta da cocco è la pianta più preziosa delle coste di tutti i mari tropicali. Essa soddisfa tutte le esigenze della vita umana nei tropici. Il fusto viene utilizzato come ottimo legname per costruzioni, tavole, mobili ecc. Le foglie si impiegano per coprire capanne. Il succo estratto dalle infiorescenze serve per preparare svariati tipi di bevande zuccherine (vino di palma, acquavite) e uno zucchero. Il mesocarpo fibroso della noce fornisce fibre resistentissime con cui si fanno tappeti, canestri, corde, zerbini, i famosi (zerbini di cocco). L'endocarpo serve per fare i bottoni. L'albume esterno, gustosissimo si mangia e si impiega per l'estrazione di un olio denso. L'albume seccato è la notissima copra che viene esportata in Europa e nell'America settentrionale: serve soprattutto per la fabbricazione di saponi. Dalla copra si estrae anche l'olio di cocco, è una bevanda molto gustosa e ricca di vitamine.
PALMA DA OLIO
Anche questa palma ha un aspetto maestoso, un latezza media di 20 centimetri, e un tronco del diametro di 30 - 60 centimetri. La chioma è formata da 25 - 30 foglie che arrivano a una lunghezza di 3 4 metri. Il frutto di questa palma è una drupa, molto simile a una susina, lunga da 2 a 6 centimetri. La polpa carnosa del pericarpo è ricca di olio (olio di palma). Il nocciolo racchiude un seme il cui albume biancastro è pure molto ricco di olio (olio di palmisto). Queste due qualità di olio sono molto dense, quasi come un grasso: vengono estratte mediante la spremitura, dalle drupe e dai noccioli schiacciati e utilizzati industrialmente in vari modi.
Dove vive La palma da olio è originaria della Guinea. In seguito venne coltivata nell'Africa e nell'America settentrionale.
mercoledì 14 ottobre 2009
L'idrogeno
L'idrogeno è molto diffuso in natura allo stato di combinazione. Si trova assieme all'ossigeno, nell'acqua di cui costituisce 1/9 in peso; esso è insieme col carbonio il componente essenziale degli idrocarburi che formano i petroli e altre sostanze organiche. L'idrogeno libero si trova in piccole quantità nell'atmosfera: proviene in gran parte dalle emanazioni gassose delle zone vulcaniche e petrolifere. In quantità enormi l'idrogeno si trova libero nella superficie esterna del Sole.
PROPRIETA' CHIMICHE
L'idrogeno libero è molto attivo, si combina direttamente con molti elementi, principalemente con quelli di basso pesoatomico (come ad esempio, il fluoro). Esso si combina molto facilemente con l'ossigeno, tanto che a caldo, lo toglie a molti ossidi metallici; per questo si dice che è un energico riducente.
domenica 11 ottobre 2009
Il fosforo
Il fosforo si combina direttamente con molti elementi (non con azoto e carbonio). Ma soprattutto è fortissima la sua affinità con l'ossigeno, con il quale si combina a temperatura ordinaria, dando una luce verdastra che appunto dal suo nome si chiama fosforescenza. Questa, esattamente è una chemiluminescenza, cioè una luminescenza di origine chimica: infatti è provocata dalla ossidazione (combustione lenta del fosforo). Data la sua enorme tendenza a combinarsi con l'ossigeno, il fosforo si accende spontaneamente all'aria (anche a 60°C) e brucia. Per questo è pericoloso da maneggiare e viene conservato sott'acqua. Il fosforo è un potente veleno e può produrre una intossicazione, il fosforismo, con la necrosi (cioè la morte) delle ossa. Anche i vapori sono velenosissimi ; quantità minime (anche meno di 0,15 grammi) bastano a produrre la morte.
Il fosforo non si trova libero in natura perchè quello che eventualmente esisteva in questo stato si è ossidato fino a consumarsi completamente. Lo si trova combinato a formare i fosfati: fosforite (cioè fosfato tricalcico)presente in grandissimi giacimenti in Russia, Florida, Algeria, Marocco, Tunisia; apatite cioè (fluclorofosfato di calcio) in Norvegia, Canada, Russia, Brasile, Australia, Sudafrica; wivianite, wavellite, piromorfite e altri ancora. Il Fosforo è presente in tutte le rocce, e quindi in tuti i terreni, ed è una delle principali sostanze che li rendono fertili. Il fosforo è indispensabile alle piante per la formazion dell'albumina, nel primo stadio del loro sviluppo: per questo lo si trova sempre in ogni parte delle piante, specialemente nei semi. Il fosforo ha una grande importanza nella vita degli animali vertebrati, perchè il fosfato di calcio è il principale costituente delle ossa; esse ne contengono il 25 o 27%; i denti addirittura il 70%. Il fosfato inoltre, è contenuto nei muscoli, nelle cartilagini, nella cheratina (sostanza cornea dell'epidermide, delle unghie e dei peli), nella materia celebrale, in forma di lecitina (sostanza che, scissa da glicerina, acidi grassi, acido fosforico e colina).
Il fosforo comune (detto bianco o giallo) quando viene riscaldato a 260°C in un ambiente privo di aria, si trasforma in una polvere rosso - violacea, chimata fosforo rosso. Questo fosforo non è velenoso, non si ossida (o quasi) all'aria, non da luminescenza.
Il Rame
Il rame fu uno tra i primi metalli utilizzati dall'uomo. Esso, infatti poteva essere facilmente estratto perchè è uno dei pochi metalli esistenti in natura anche allo stato libero, cioè non combinato se non in piccole percentuali con altri minerali (rame nativo). Il suo stesso colore rossastro attirò l'attenzione dell'uomo neolitico che lo usò per fabbricare armi, attrezzi e oggetti decorativi. I più antichi oggetti di rame apparvero verso il V e il IV millennio Avanti Cristo in Caldea in Egitto. Successivamente, l'uomo scoprì che fondendo insieme rame e stagno si otteneva un materiale più resistente, il bronzo.
Il rame è usato soprattutto in elettrotecnica. Con questo metallo sono fabbricati infatti i fili conduttori che trasportano l'energia elettrica. In rame usato in elettrotecnica è generalemente elettrolitico, cioè rame molto puro contenente minime traccie di altri metalli. Numerose sono le applicazioni industriali del rame: macchine elettriche (motori, trasformatori, ecc), apparecchiature elettriche ed elettroniche (telefono, radio, elettrocalamita, ecc), bronzine per motori e macchine, munizioni, ecc. Più numerose sono le applicazioni dei composti del rame, nelle più svariate industrie. Il più comune composto è il solfato di rame, detto anche vetriolo azzurro. La maggior parte del solfato di rame viene usata in agricoltura. La sua azione anticritogamica (capace di combattere la crittogame, fra cui si trovano molti vegetali nocivi alle altre piante) ne fa un potente mezzo di difesa contro le malattie delle piante. Solo in questi ultimi anni si è trovato il modo di sostituire la Poltiglia bordolese (acqua, solfato di rame e calce spenta) con prodotti acuprici, cioè senza rame che hanno pari efficacia.
La mela e i suoi tipi
Le varietò coltivate raggiungono la notevole cifra di 5000!!! Hanno nomi strani e solenni: Delicious, Abbondanza, Calvilla d'inverno, Rosa di Caldaro ecc. Ve ne sono, insomma per tutti i gusti. La maggior partre di queste varietà si possono raggruppare sotto il nome di varietà - base che presentano determinate caratteristiche. Eccone alcune:
Mela Impratore: Voluminosa di forma sferica; ha buccia grossolana, di colore rosso più o meno esteso. La polpa è lievemente acidula e scarsamente profumata. Matura da novembre a maggio.
Renetta Champagne: La buccia è liscia e lucente di colore giallino con sfumature rosee. La pola è succosa, piacevolmente acidula. Matura da dicembre ad aprile.
Golden Delicious: Detta volgarmente delizia) Frutti ovale con buccia sottile e poco porosa; il colore è giallo dorato. la pola è giallognola, molto succosa, zuccherina e profumata. Matura da novembre ad aprile.
Mela Jonathan: E' di media grossezza con buccia brillante e rossa. La pola è profumata, succosa, di color giallognolo. Matura da ottobre a febbraio.
Mela Lederer o anche mela ruggine: Ha la buccia rugginosa e la pola aromatica e dolcissima. Matura da febbraio a maggio.
Se non bastasse la bontà del frutto, potrebbe indurci a mangiare le mele questo elenco di utile sostanze che esse contengono quando sono mature: glucosio, saccarosio, albumina, tannino, pectina, acido citrico, acido malico; sali minerali (calcio, fosforo, ferro, potassio); vitamine (B, C, PP). In cento grammi di mele vi sono in media 2 grammi di proteine e 12 grammi di zucchero. Lo stesso quantitativo equivale a circa 47 calorie. La mela inoltre ha numerose proprietà curative. La mela è un ottimo digestivo. Mangiata cotta combatte l'acidità di stomaco. Cotta con aggiunta di vino e zucchero ha un'azione lassativa e rinfrscante. Qunado si ha sete e si è stanchi basta mangiare una mela per recuperare nuove energie, e questo anche per l'alto contenuto di fosforo che possiede, assimilabile in brevissimo tempo. L'uso frequente di questo frutto mantiene sana la dentatura, da freschezza e colore alla carnagione e fortifica la memoria.
Il melo cresce in tutte le regioni a clima tmperato e può vivere anche a notevole altitudine, perchè non teme troppo il freddo. E' capace di sopportare temperature di circa meno 30 °C. In Italia lo si trova rigoglioso anche a 1400 metri di altitudine. Si spinge a nord sino alla latitudine di 66° e a sud sino in Sicilia. La chioma di questa pianta è piuttosto ampia e si distingue da quella del pero, che generalemente ha una forma piramidale. Il melo raggiunge l'altzza di 6 - 10 metri. Il suo fusto ha la corteccia grigio - rossastra, liscia sui rami giovani, più scura e squamosa sul legno vecchio.
Gli Icebergs
Iceberg è una parola mezzo inglese e mezzo germanica che significa montagna di ghiccio. La definizione è giustissima perchè molti icerbergs raggiungono proporzioni sbalorditive, e bisogna sempre tener presente che della loro mole solo una parte (da un decimo a tre decimi) emerge dalla acque, perchè il ghiaccio pesa un pò meno dell'acqua (un decimetro cubo pesa 920 grammi). Sono frequenti gli icebergs lunghi 200 - 300 metri, alti nella parte emrersa da 50 a 75 metri sul livello del mare e con un'altezza complessiva di 500 metri. Il peso di una di queste montagne di ghiaccio è di circa 25 milioni di tonnellate. Un iceberg è sempre uno spettacolo maestoso e pauroso insieme: un enorme mostro bianco e luminoso se brilla il sole, altrimenti una massa cupa e oscura, orlata dagli spruzzi bianchi delle ondate che lo battono senza sosta. In general gli icebergs dell'Atlantico settentrionale sono bianchi e opachi, chiazzate di grandi macchie verdi e blu nei punti in cui l'acqua, gelandosi ha imprigionato il plancton. Spessissimo vi sono zone ricoperte di terra, sassi, massi raccolrti dal ghiaccio originario nel suo scorrimento sul terreno. Via via che i ghiacci degli icebergs fondono, tutto il materiale che essi trasportano (e si tratta in totale di milioni di tonnellate) cade sul fondo. Si formano cosi, lungo le rotte prevalentemente seguite dagli icebrgs degli accumuli di materiale i quali, poco per volta, fanno diminuire, spesso in modo anche notevole, la profondità del mare.I famosi "Bianchi di Terranova" dove l'acqua ha solo 51 metri di profondità, sono stati formati proprio nel modo che abbiamo appena finito di descrivere.